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L’esperimento Tubinga in Germania, dove riaprono teatri e cinema: “Test negativo e si entra in sala”

Nella città tedesca è partito l’esperimento di riapertura. Gli spettatori potranno entrare presentando un test Covid negativo fatto in giornata e così accedere a teatri e cinema in numero ridotto e indossando sempre la mascherina. “Anche se non dovesse funzionare – dichiara il commissario regionale per la pandemia – almeno ci abbiamo provato. È sempre meglio che non fare nulla”.
A cura di Redazione Cultura
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Riaprono teatri e cinema. Succede a Tubinga, in Germania, la città-esperimento in queste ore salita alla ribalta perché è la prima in Europa a "tornare alla normalità". Riapre tutto, riaprono quindi anche i teatri, proprio mentre nel resto d'Europa, Italia compresa, monta la protesta degli operatori dello spettacolo e dell'arte con le occupazioni dei teatri da Nord a Sud della penisola. Ad aprire i battenti è per primo lo Zimmertheater di Tubinga, il primo teatro in Germania – e non solo – a riaprire al pubblico. Per accedere sarà necessario possedere un ticket e l'esito di un test Covid negativo. Dieter e Peer Ripberger, direttori del teatro, esprimono grande gioia: "È una bella sensazione dopo quattro mesi di orari ridotti – dicono – Ma allo stesso tempo siamo consapevoli della responsabilità che ci assumiamo come parte di questo progetto."

Al momento, le condizioni di riapertura sono molto precise e ben contingentate, ma almeno è un segno. Per ora, i teatri e i cinema di Tubinga possono riaprire fino al 4 aprile e possono ammettere solo spettatori risultati negativi a un tampone fatto il giorno stesso. All’interno rimane obbligatorio tenere la mascherina, come d'altronde è stato anche da noi fino alla nuova chiusura di ottobre.

Lisa Federle, Commissario regionale per la pandemia, ha dichiarato: “Stiamo monitorando la situazione 24 ore su 24. La curva è aumentata leggermente nonostante il maggior numero di contagi rilevati e l’eliminazione di alcune restrizioni. Questo ci mostra che è il modo giusto per affrontare questa crisi. Anche se non dovesse funzionare, almeno ci abbiamo provato. È sempre meglio che non fare nulla”.

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