80 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La carica dei “cosplayer”: tutti pazzi per i manga

Travestirsi da Goku o da Sailor Moon e imitarne i gesti alla perfezione è la moda made in Japan ormai arrivata anche in Italia. Viviana Francone e Massimo Barbera, organizzatori del Cosplay Challenge al Comicon di Napoli, cercano di spiegarci le dinamiche del mondo fantasy proiettato nella realtà.
A cura di Maura Corrado
80 CONDIVISIONI
Miriam Lederne

Streghe, maghi e geishe. Folletti, pirati e marinai. Da Harry Potter a Sailor Moon, passando per Super Mario Bros e Guerre Stellari, hanno dato libero sfogo alla fantasia i tantissimi cosplayer che hanno partecipato alla XIV edizione del Comicon, il salone internazionale del fumetto in svolgimento (fino a domani) alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Il Cosplay – il termine nasce dalla fusione delle parole inglesi “costume”, costume, e “play”, interpretare, ovvero divertirsi immedesimandosi nel proprio personaggio preferito, che sia un eroe dei fumetti, dei cartoni animati o dei videogiochi, cercando di imitarne gesti e comportamenti -, moda esplosa in Giappone negli anni Ottanta, ormai è una realtà anche in Italia, come spiegano ai microfoni di Fanpage Viviana Francone e Massimo Barbera, gli organizzatori del Cosplay Challenge. Gli appassionati di questo fenomeno di costume in Italia sono più di 5mila, equamente ripartiti tra uomini e donne. L’unica differenza tra i cosplayer giapponesi e quelli italiani è nella scelta dei personaggi: i primi, più puristi, impersonano solo eroi dei manga e dei cartoni made in Japan; i secondi, più fantasiosi, non hanno confini e spaziano dalle rockstar ai cabarettisti di ogni nazionalità.

80 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views