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Il caso di Sean Diddy Combs

I figli di Diddy rompono il silenzio con un post su Instagram: “Restiamo uniti, ci aggrappiamo alla verità”

I figli di Sean Combs hanno deciso di rompere il silenzio e mostrare il loro supporto al padre dopo il suo arresto. “Il mese scorso ha devastato la nostra famiglia”, hanno scritto sotto a un post che li ritrae insieme al padre e alla nonna Janice Combs.
A cura di Elena Betti
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I figli e la madre di Sean Combs (Getty Images)
I figli e la madre di Sean Combs (Getty Images)
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Dopo più di un mese dall’arresto di Sean Combs, i figli hanno deciso mostrare il loro appoggio al padre esponendosi pubblicamente tramite un post comune su Instagram. Quincy Brown, 33 anni, Justin, 30 anni, Christian, 26 anni, Chance, 18, e le gemelle di 17 anni Jessie e D'Lila hanno pubblicato una foto che li ritrae insieme al padre, la nonna Janice Combs e Dana Tarn con la figlia Love, a cui Diddy ha dedicato pochi giorni fa un post per festeggiare il suo secondo compleanno. Sotto al post i ragazzi hanno deciso di offrire la propria solidarietà al padre, dichiarando che si "aggrappano alla verità”. Il post arriva mentre sulla testa di Combs pendono più di 25 accuse di violenze, alcune delle quali arrivano da parte di presunte vittime che all’epoca dei fatti erano minorenni. Il rapper si trova in carcere da circa un mese, accusato di violenza, stupro, traffico sessuale e favoreggiamento alla prostituzione. Combs si dichiara non colpevole ma dovrà rimanere nel carcere federale di New York fino all’inizio del processo il prossimo 5 maggio 2025. Dal suo arresto nessun membro della famiglia lo ha abbandonato, pochi giorni fa anche la madre Janice si era esposta sottolineando l’innocenza del figlio, a parare suo dipinto come un mostro in un caso costruito su delle bugie.

Il post dei figli

Sotto alla foto di famiglia i sei figli hanno deciso di lanciare un messaggio chiaro, affermando di credere nell’innocenza del padre. "L'ultimo mese ha devastato la nostra famiglia. Molti hanno giudicato sia lui che noi sulla base di accuse, teorie del complotto e false narrazioni che sono sfociate in assurdità sui social media", hanno scritto criticando aspramente chi si è scagliato contro al padre. "Siamo uniti, ti sosterremo in ogni fase del percorso. Ci aggrappiamo alla verità, sapendo che prevarrà e nulla spezzerà la forza della nostra famiglia. CI MANCHI E TI AMIAMO PAPÀ".

Le critiche dei figli contro il libro postumo di Kim Porter

A settembre, negli Stati Uniti, era uscito il libro postumo attribuito a Kim Porter, ex compagna di Diddy e madre di Qunicy Brown – avuto con il cantante Albert Brown ma adottato da Diddy – e delle gemelle Jessie e D’Lila. Dopo l’uscita di “Kim’s Lost Words: A Journey for justice, from the other side”, libro auto pubblicato andato sold out su Amazon in poche ore, i tre figli avevano deciso di esporsi. Il libro sarebbe una raccolta di memorie di Kim Porter, morta a causa di una polmonite a 47 anni nel 2018. Secondo i tre figli, però, il libro non sarebbe stato scritto dalla madre e sarebbe quindi un falso. "Abbiamo visto circolare così tante voci dolorose e false sui nostri genitori, sulla relazione tra Kim Porter e Sean Combs, così come sulla tragica scomparsa di nostra madre, che sentiamo il bisogno di parlare", hanno detto in una dichiarazione pubblicata rilasciata lo scorso settembre. "Le affermazioni secondo cui nostra madre ha scritto un libro sono semplicemente false. Non l'ha fatto". Nel libro la donna denuncerebbe infatti molti presunti comportamenti gravi che Combs avrebbe assunto nei suoi confronti durante gli anni in cui si sono frequentati, avvalorando così le accuse che gli vengono addossate in questo procedimento. Porter accusa l’ex compagno di averla violentata e picchiata e afferma anche che la sua improvvisa malattia sarebbe stata causata proprio da Combs, inoltre, racconta il piano di Diddy per l’omicidio di Tupac Shakur. "Siamo profondamente rattristati dal fatto che il mondo abbia dato spettacolo di quello che è stato l'evento più tragico della nostra vita. La memoria di nostra madre non dovrebbe essere macchiata da orribili teorie del complotto", hanno concluso i ragazzi.

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