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Gli Uffizi riaprono il 3 giugno: così il più importante museo italiano tornerà visitabile

L’appuntamento è per il 3 giugno, quando le Gallerie degli Uffizi di Firenze entreranno ufficialmente nella Fase 2, spalancando le porte ai visitatori, seguendo le linee guida del Governo. Oggi riapre il Giardino di Boboli, il 28 tocca a Palazzo Pitti. Il direttore Eike Schmidt: “Seguite alla lettere indicazioni del comitato tecnico-scientifico”.
A cura di Redazione Cultura
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Niente sarà più come prima, eppure le Gallerie degli Uffizi di Firenze riaprono al pubblico. L'appuntamento è per il 3 giugno, quando la maggiore pinacoteca italiana entrerà ufficialmente nella Fase 2, spalancando le porte ai visitatori, seguendo le linee guida del Governo. Ad anticipare l'apertura delle Galleria, oggi la riapertura del Giardino di Boboli,  che sarà seguita il 28 maggio dalla riapertura di Palazzo Pitti. Poi gli Uffizi. Ad annunciarlo stamani il direttore Eike Schmidt:

Anche se eravamo pronti su tutta la linea abbiamo declinato queste aperture seguendo alla lettera le indicazioni del comitato tecnico scientifico: prima i musei all'aperto, come Boboli, quindi quelli piccoli, con meno di centomila visitatori all'anno, infine i più grandi, come gli Uffizi. Ovviamente abbiamo predisposto tutte le misure previste in funzione antiCovid e tese a garantire il distanziamento sociale.

Eike Schmidt: "Turismo sia più intelligente, meno selvaggio"

Nelle settimane scorse, il direttore Eike Schmidt, intervistato da Fanpage.it, aveva illustrato le modalità con cui ci si stava attrezzando per la Fase 2, con la sanificazione, la messa in sicurezza e la riapertura del più visitato dei musei italiani, sempre al vertice delle classifiche internazionali per gradimento, terzo sito culturale italiano più visitato ogni anno dopo il Colosseo di Roma e il Parco archeologico di Pompei. “Lavorare tutti insieme per far ripartire un turismo più intelligente, ecologico e aperto a tutti. Basta turismo selvaggio” aveva dichiarato sulle prospettive future del turismo culturale all'indomani della pandemia da Corovonavirus.

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