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Covid 19

Libreria nel casertano invita i lettori: “Niente panico da Coronavirus, leggete libri”

Dal 2006 Tiziana Di Monaco e suo fratello Ugo (in compagnia di una gatta e diverse persone) gestiscono la libreria e casa editrice Spartaco a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Con l’arrivo dei primi casi di Coronavirus in Terra di Lavoro, siamo andati da loro per capire come è cambiato il lavoro di librai nei giorni della paura collettiva.
A cura di Redazione Cultura
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Foto di gruppo contro la paura alla libreria Spartaco
Foto di gruppo contro la paura alla libreria Spartaco
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Se siete dei lettori appassionati un giro alla libreria Spartaco di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, è d'obbligo. Lettori affezionati e intelligenti, pubblico partecipe, gli scrittori fanno a gara per presentare le loro opere nel caloroso spazio gestito da Tiziana e Ugo Di Monaco, che dal 2006 hanno messo in piedi questa realtà (editoriale dal 1995) ormai diventata un punto di riferimento in Terra di Lavoro. Zona dove finora è stato segnalato uno dei due casi di Coronavirus in Campania, cosa che non ha di certo aiutato il clima da psicosi che in questi giorni sta colpendo l'intero comparto della cultura, da Nord a Sud. Tra teatri e cinema chiusi, eventi annullati, le librerie – ancorché quelle indipendenti – stanno pagando un dazio davvero troppo alto alla paura. Ci dice Tiziana Di Monaco:

Supermercati assaltati, reparti alimentari e di igiene personale svuotati, libreria non proprio deserta ma sicuramente spopolata. Mercoledì scorso, nonostante il primo caso accertato nella regione in Terra di Lavoro, qualche temerario si è avventurato alla Spartaco. Che significa questo? Niente di nuovo, probabilmente è solo la conferma che i libri non sono considerati un "bene di prima necessità". E le librerie ancora meno.

Un problema che, a quanto pare, l'emergenza Coronavirus di certo non contribuisce ad alleviare, nonostante la recente legge sulla lettura approvata in Parlamento, che in teoria dovrebbe dare un po' di sollievo a piccole realtà e alle libreria indipendenti come questa, dove oltre a Tiziana e Ugo (ed è forse proprio questo il segreto di questa piccola realtà di provincia al Sud) ruotano tante altre persone che animano ogni giorno la vita della libreria Spartaco: da Nonna Bartolina, che legge ai bambini, a Giovanni Russo, addetto stampa e ai social, fino ai lettori componenti dei gruppi di lettura "Matti per i classici", "Page non found' e del circolo dei lettori ‘Amici di Spartaco'. E finanche la gatta Pizzichina, presenza costante alle presentazioni e vera "padrona di casa". Chissà lei cosa ne pensa della psicosi da virus. Rispetto al quale, chiediamo a Tiziano Di Monaco, come si sta organizzando la libreria.

Per quanto ci riguarda, non avendo ricevuto indicazioni in merito circa gli eventi, noi continuiamo ogni venerdì a organizzarne. Ci auguriamo che la curiosità sia più forte dei timori e che una folla oceanica si riversi nella Spartaco per farsi contagiare dalla voglia di leggere. Siamo ottimisti, chissà, qualcosa potrebbe cambiare. Se nei prossimi giorni le persone decideranno di restare più tempo a casa, magari tireranno fuori un libro, poi un altro. Una scorsa veloce per vedere di che si tratta, quindi una poltrona, un paio di occhiali se necessario. E la lettura, di un libro vero, non di tablet o pc. Da lì a fare un salto in libreria, il passo potrà risultare più breve. Per essere lettori, ci vuole coraggio.

Pizzichina, la padrona di casa della libreria Spartaco
Pizzichina, la padrona di casa della libreria Spartaco

Coraggio, appunto. Quello di sfuggire allo stillicidio di "tutto il virus minuto per minuto", che se da un lato ci rende più informati, dall'altro ci espone all'emersione di paure ancestrali difficili da gestire. Contro cui Tiziana propone un articolato elenco di consigli di lettura e citazioni all'epoca del Coronavirus:

«Cecità» di Josè Saramago (trama: un'epidemia rende tutti ciechi fuorché la moglie di un medico. Citazione: «Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, ciechi che, pur vedendo, non vedono»); «La strada» di Cormac McCarthy (trama: un padre e un figlio percorrono una lunga strada asfaltata per mettersi in salvo dopo una catastrofe non meglio precisata. Citazione: «Ce la caveremo, vero, papà?». «Sì, ce la caveremo». «Perché noi portiamo il fuoco». «Sì, perché noi portiamo il fuoco»). «Bisesto» di Andrea Vismara (trama: è il 2016, anno bisestile. Il protagonista è sulla lista nera della Morte, che però gli offre una chance. Citazione: «David Bowie è morto. Può una giornata iniziare più di merda di così?»). «E avrai sempre una casa» di Piero Malagoli (trama: due fratelli restano orfani e soli nella malridotta tenuta agricola di famiglia, in balia della natura selvaggia. Citazione: «Amy Paige ci mise tre giorni a morire»). Ultimo, ma non certo ultimo, tra i più citati sui social, «La peste» di Albert Camus (trama: i medici che hanno lanciato subito l'allarme vengono ignorati, l'epidemia si propaga, la città viene isolata. Citazione: «Ci sono ore, in questa città, che non sento se non la mia rivolta»).Ma finirei con un ‘Don' t panic' da Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams. Della serie: se si può scampare alla distruzione della Terra ce la faremo contro il Coronavirus.

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