video suggerito
video suggerito
Eurovision Song Contest 2025

Lucio Corsi alla semifinale dell’Eurovision Song Contest 2025: com’è andata la prima esibizione

L’esibizione di Lucio Corsi all’Eurovision Song Contest 2025 ha mantenuto le promesse, il cantautore si è distinto rispetto al resto della prima semifinale, portando Volevo essere un duro sottotitolata in inglese e con l’armonica a bocca.
A cura di Francesco Raiola
0 CONDIVISIONI
Lucio Corsi e Tommaso Ottomano all'Eurovision - AP Photo/Martin Meissner
Lucio Corsi e Tommaso Ottomano all'Eurovision – AP Photo/Martin Meissner
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Lucio Corsi ha esordito ufficialmente all'Eurovision Song Contest 2025 che è cominciato il 13 maggio a Basilea, in Svizzera. Il cantautore ha portato la sua Volevo essere un duro su uno dei palchi musicali più importanti al mondo e lo ha fatto con la sua solita poeticità, una sorta di alieno in un mondo pieno di luci e paillettes (che piace tantissimo anche per questo), con un'esibizione che è saltata agli occhi anche perché veniva dopo quella dell'artista belga Red Sebastian con Strobe Lights, uno dei favoriti al podio finale, ma escluso dalla finale di sabato 17 maggio, e del'azero  Mamagama che si è esibito con "Run With U" che portavano canzoni uptempo e con una scenografia più composita di quella dell'italiano.

Lucio Corsi ha mantenuto la promessa, è salito sul palco dell'Eurovision mantenendo la sua essenza, ciò che gli ha permesso di conquistare il secondo posto al Festival di Sanremo – il risultato più a sorpresa dell'ultima edizione – con una canzone dal messaggio forte, dal testo poetico e con un'esibizione che resta molto d'impatto anche nella sua semplicità. Una semplicità di facciata, perché Corsi, come abbiamo anche visto al Festival di Sanremo, ha cominciato al pianoforte, mentre Tommaso Ottomano era al lato del palco con la sua chitarra, poi ha imbracciato anche il cantautore maremmano la chitarra, fissando il microfono all'asta e infine ha suonato l'armonica a bocca.

Quell'armonica che può sembrare una sfumatura è, invece, una particolarità per l'Eurovision che non prevede che gli strumenti siano suonati dal vivo sul palco, visto che non possono essere amplificati. Ma l'escamotage – si fa per dire – usato dal cantautore italiano è stato quello di usare il microfono come amplificatore per lo strumento e Ottomano a sostituirlo nella voce del ritornello. E questo piccolo particolare ha regalato un po' più di verità alla canzone. Inoltre, il team di Corsi ha scelto anche di sottotitolare il testo di Volevo essere un duro in inglese (I wanted to be a tough guy), così da rendere accessibile il messaggio della canzone anche al folto pubblico internazionale e confermando l'importanza che l'artista dà alle parole e al messaggio.

Lucio Corsi e Tommaso Ottomano all'Eurovision - AP Photo/Martin Meissner
Lucio Corsi e Tommaso Ottomano all'Eurovision – AP Photo/Martin Meissner

Come avvenuto con Boosta al San Marino Song Contest, quando in mezzo a tanto kitsch si era distinto per un pezzo piano e voce (e elettronica), Lucio Corsi è apparso quasi come un alieno, sia per quanto riguarda la mise con cui è salita sul palco, con la giacca gialla con le spalline vistose e il volto dipinto di bianco, à la Bowie che per quanto riguarda l'aspetto musicale. Insomma, Corsi non sarà dato come favorito alla vittoria finale – dove è qualificato di diritto -, ma la sua esibizione continua a colpire, guadagnandosi l'applauso della sala stampa, e soprattutto porta una bella canzone in un contesto europeo. Sarà quel che sarà, ma intanto l'obiettivo di Corsi – ovvero portare la musica a più persone possibili e potersi guadagnare quanti più palchi possibili – è raggiunto. Il resto è tutto un'aggiunta.

0 CONDIVISIONI
39 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views