Cocciante: “A Napoli in concerto, è un posto speciale. Era già tutto previsto non era una hit, ma l’ho sempre amata”

È un momento di iperattività artistica quello che connota la carriera di Riccardo Cocciante. L'artista, in questi mesi, è in giro per l'Italia con diversi concerti celebrativi per la sua carriera (qui la sua intervista a Fanpage di alcune settimane fa). Dopo Milano, l'arena di Verona, le Terme di Caracalla, il prossimo 22 settembre sarà anche a Napoli, in piazza del Plebiscito. Nelle scorse ore, in un incontro con la stampa, Cocciante ha ripercorso la sua carriera e raccontato l'attuale momento di carriera, dai concerti al ritorno di Notre Dame de Paris, fino a un nuovo disco che sta registrando in studio.
La nuova musica e l'autotune
"Sarà uno show veramente live, senza cose pre-registrate o l'uso di autotune. Si può anche sbagliare ma questo fa parte delle regole del gioco", dice Cocciante parlando del suo concerto napoletano, dove riproporrà i principali successi della sua carriera "con un'età ed una maturità diversa, si può far rivivere la stessa canzone riscoprendola". Tra le riflessioni di Cocciante, anche dei passaggi legati a come la musica dal vivo stia evolvendo: "Il microfono è uno strumento, non aiuta a cantare […] Oggi i tecnici non sono più abituati a chi canta. L'artista stesso è incluso in una macchina complessa di suoni predefiniti e precostituiti. Ciò che ho percepito è che manca la gavetta e una propensione all'esperienza, anche negativa".

Era già tutto previsto e l'imprevisto ai David di Donatello
Tra le canzoni anche Era già tutto previsto, inevitabilmente inno di Napoli da quando Paolo Sorrentino l'ha scelta per la colonna sonora del film Parthenope: "L'ho sempre eseguita ai miei concerti, anche se non è stata un singolo, il pubblico sceglie sempre le canzoni che ama", ha detto Cocciante parlando anche di quanto accaduto ai David di Donatello, quando proprio durante l'esecuzione della canzone ha chiesto di poter ripartire dopo avere saltato un pezzo di testo. Cocciante racconta quel momento: "Molti hanno detto addirittura che fosse preparato. In realtà c'è stato un problema tecnico, era bello provare a ricominciare e trovare il modo di fare bene quella canzone".
Immagina un ritorno al passato, con una nuova centralità della vocalità: "Se si tornerà al passato? Un ritorno c'è sempre, non si può prevedere l'avvenire. La nostalgia è dietro l'angolo e non è detto che qualcuno non metta di nuovo in risalto l'aspetto della voce. Ma oggi non so quanti nuovi artisti cantino. Il problema è anche legato all'effetto esplosivo di un singolo successo, che ti catapulta verso scenari molto grandi e chi non ha esperienza può subirne l'effetto".
Il rapporto di Cocciante con Napoli
Tornando al suo concerto di Napoli, Cocciante sottolinea di avere sempre avuto un rapporto speciale con la città. Nelle precedenti tappe della sua serie di serate ha ospitato sul palco anche nomi della musica contemporanea, tra questi Achille Lauro che ha partecipato al concerto di Milano cantando con lui A mano a mano: "Ospiti a Napoli? Non so ancora, magari cerchiamo di fare qualcosa insieme a chi sarà sul palco con me, ma per adesso non abbiamo notizie in merito. Il rapporto delle nuove leve della musica con il mio repertorio è particolare, mi onora che conoscano le mie canzoni e vogliano cantarle con me. Penso proprio ad Achille Lauro, anche il caso di Irama".
Infine sul rapporto con le sue canzoni, successi intramontabili con decenni di vita: "Non posso più cantare come 50 anni fa, le mie canzoni vengono ricreate ogni volta, è questa la magia dello spettacolo. La canzone resta quella, ma bisogna riscoprirla, non devo mentire ma essere sincero nella mia espressione, sempre. Non amo copiarmi, ma rivivere la canzone ogni volta, in modo diverso".