1.120 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Clet: il segnale stradale diventa arte (INTERVISTA)

L’artista dei cartelli stradali, quello delle figurine che alterano i segnali: è Clet, originale, ironico e sovversivo. In una speciale intervista ci racconta i tanti aspetti del suo lavoro e ci porta con sé a trasformare un divieto in un’opera d’arte.
A cura di Gabriella Valente
1.120 CONDIVISIONI
Immagine

Una sagoma nera che porta via la barra bianca di un divieto stradale; un omino che distrugge quel divieto con una chitarra; la barra che diventa gogna; una crocifissione sulla T della “strada senza uscita”; la freccia di un obbligo che trafigge un cuore o quella da cui nascono fiori…

Sono tantissime e sempre più geniali le alterazioni dei segnali stradali messe in atto da Clet Abraham, artista francese ma fiorentino d’adozione. Impossibile non conoscerlo, o meglio, impossibile non aver visto qualche suo intervento: ognuno di noi di certo, almeno una volta, ha sorriso stupito, si è fermato sorpreso, ha scattato una foto di fronte a qualcuno dei divertenti segnali modificati dagli stickers di Clet. Che si passeggi per Firenze, per Roma, Bologna, Milano, per Londra, Bruxelles o Amsterdam, i luoghi “invasi” dai messaggi dell’artista sono innumerevoli. Quando lo si riconosce per le strade di una città straniera, ci si sente a casa: il suo è diventato quasi un marchio, ma multiforme e pieno di contenuti, sociali, politici, filosofici.

Immagine

Dopo una formazione artistica tradizionale, Clet è passato dalla pittura a un originalissimo tipo di espressione artistica, un’arte pubblica, collettiva, abusiva ma delicata, vicina alla street art ma affatto sui generis: in uno straordinario equilibrio tra umorismo, provocazione, critica e cura estetica, ha fatto dei cartelli stradali la propria tela e il proprio megafono. I suoi messaggi riguardano principalmente il concetto di coercizione; intendono sfidare il potere, di qualsiasi tipo esso sia, con l’ironia. Le incursioni temporanee degli stickers di Clet servono a muovere le coscienze, a far riflettere sui concetti di legalità, obbedienza, imposizioni e divieti.

Immagine

Dunque quale supporto migliore, per affrontare questo tema, di un sistema di segnaletica stradale? Un sistema simbolo di regole imposte, obblighi e divieti che nelle mani dell’artista diventano racconti divertenti, episodi amari, esortazioni e bonari ammonimenti. Un apparato visivo tanto anonimo quanto familiare che, proprio perché assimilato da noi come visione quotidiana, se è alterato dall’intervento artistico, crea un effetto di straniamento piacevolmente spiazzante.

Abbiamo intervistato Clet nel suo studio e in giro per Firenze. Nel video ci racconta le ragioni e le intenzioni del suo lavoro, i suoi modelli ispiratori, le difficoltà dei suoi interventi, il rapporto complicato con le autorità; ci mostra i ricchissimi taccuini dei disegni da cui nascono gli stickers e ci porta con sé in una spedizione urbana per trasformare un cartello stradale.

1.120 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views