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Chi era Jordan Jeffrey Baby, la carriera del rapper dalla fabbrica alla saga Bipolare

Chi era Jordan Jeffrey Baby, aka Jordan Tinti, il rapper 26enne originario della Brianza che si è tolto la vita nel carcere di Torre del Gallo a Pavia nelle scorse ore. Nel 2019 aveva pubblicato l’Ep Dr Jeffrey e Mr Hype, mentre l’anno dopo arriva anche l’album Jumpman.
A cura di Vincenzo Nasto
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Jordan Jeffrey
Jordan Jeffrey

Lo scorso 12 marzo, il rapper Jordan Jeffrey Baby, aka Jordan Tinti, è stato trovato senza vita nel carcere di Torre del Gallo a Pavia. L'autore aveva 26 anni e scontava una detenzione in seguito a una condanna per rapina e odio razziale nei confronti di un uomo di 42 anni, originario della Nigeria. La pena, stabilita in 4 anni e 4 mesi di reclusione, era stata scontata per un breve periodo anche in una comunità, con la misura dell'affidamento terapeutico. I fatti, accaduti ad agosto 2022, non avevano solo limitato la sua libertà con la detenzione carceraria, ma avevano messo anche a dura prova la sua carriera musicale, che tra il 2019 e la condanna nel 2023, l'avevano visto protagonista con un Ep, un album e diversi singoli. Come aveva rivelato anche da ospite del programma Non è l'Arena di La7, la sua vita precedente, dai 16 ai 21, l'età in cui ha scritto il suo primo testo, l'aveva visto impiegato in lavori come il contadino, ma anche impiegato in un'officina, in una catena di montaggio in fabbrica.

Chi era Jordan Jeffrey Baby, la vita privata del rapper

Jordan Jeffrey Baby, nome d'arte del classe 1998 dalla Brianza Jordan Tinti, ha avuto sin da piccolo una condizione familiare molto delicata. Come aveva raccontato il suo avvocato Federico Edoardo Pisani a Fanpage.it: "Il mio cliente arriva da un contesto familiare non semplicissimo. Ha una madre assente e il padre ha un'importante invalidità. L'eventuale sostituzione della misura sarebbe utile anche per il padre, che non ha una mano a causa di un incidente sul lavoro e, di fatto, è obbligato a fare diversi chilometri per vedere il figlio". Dopo un'iniziale esplosione della sua musica, ospite di Non è l'Arena su La7, Tinti aveva sottolineato come dai 16 ai 21 anni avesse lavorato come contadino, ma anche da giardiniere, in una fabbrica, oltre che come impiegato in un'officina. Nel 2022 arriva poi l'arresto per rapina con l’aggravante della discriminazione razziale per aver sottratto una bici e uno zaino a un uomo 42enne originario della Nigeria: insieme a lui viene arrestato Gianmarco Fagà, rapper romano conosciuto come Traffik.

L'esordio di Jordan Jeffrey Baby e il collettivo 20900

Il primo lavoro pubblicato dall'autore originario della Brianza è datato 2018: se infatti si osserva il suo canale YouTube, il suo esordio musicale può essere inquadrato con Chiama Jordan, un singolo uscito a novembre di quell'anno, accompagnato da un video ufficiale. Il brano, prodotto dal duo LT Studio, composto dai produttori LVX, nome d'arte di Ivan Beretta, e Tiers, nome d'arte di Mattia Russo, vede all'interno del video anche altre figure come Mr Rizzus, ma anche Fonseca, Markino, Vale Bronson con cui forma la 20900. Lo stesso Jeffrey Baby non parteciperà all'uscita del primo e unico progetto del collettivo, lasciando il gruppo ad agosto 2019, un mese prima della pubblicazione di 20900 Mafia.

La saga Bipolare e il feat con Plant de La Sad

Nella sua carriera solista invece, il singolo con maggior risalto mediatico è sicuramente Bipolare, in collaborazione con il rapper Daytona KK, pseudonimo di Michele Corvino, rapper italiano classe '95, originario di Casal di Principe. Il brano colleziona oltre 2 milioni in streaming su Spotify, ma anche 1,7 milioni di visualizzazioni su YouTube, piattaforma su cui pubblica il video ufficiale. Tra il 2019 e il 2020 esce il suo primo Ep, Dr Jeffrey e Mr Hype, in cui sono contenute collaborazioni con lo stesso Daytona KK, ma anche il rapper romano Radical e Plant. Se il nome non vi è nuovo, è perché l'autore adesso fa parte del collettivo punk-pop La Sad, salito sul palco di Sanremo 2024 con Autodistruttivo.

L'esordio discografico con Jumpman e il successo con White Sox su Spotify

Il suo primo progetto ufficiale esce nel 2020 e si chiama Jumpman, un chiaro riferimento a Michael Jordan, una figura impressa sul suo corpo in più punti. Infatti il logo commerciale Jordan viene tatuato sul volto, ma anche sul petto dov'è possibile trovare un Air Jordan 1, mentre dietro la schiena appare Jordan 23, in cui viene replicata, attraverso un tatuaggio, la sua casacca da basket ai Chicago Bulls. Nell'album è presente anche il secondo episodio di Bipolare, diventata la sua saga musicale, purtroppo solo con i primi due episodi, ma anche White Sox, il brano più ascoltato sul suo profilo Spotify con oltre 2,7 milioni di stream.

L'ossessione per Michael Jordan e il dissing agli Slings

L'ossessione per Jordan, dal cestista alla traduzione commerciale del marchio, ha anche influenzato la sua distribuzione musicale. Intervistato dal portale urban americano Complex, Jordan Jeffrey aveva raccontato di pubblicare nuova musica il 23 di ogni mese, riprendendo la numerologia della leggenda del basket americano. Non solo, perché chiamando Jumpman il suo primo progetto ufficiale, che lo vede comparire in copertina con l'iconica move di Jordan, la schiacciata con cui ha vinto la competizione all'All Star Game del 1988. L'ultimo singolo di Jordan Jeffrey Baby è un dissing agli Slings, il duo trap composto da Ibra The Boy e Prince The Goat, gli autori di Traphouse.

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