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Costa Concordia, il sindaco di Orbetello: “Forse 40 morti” (VIDEO)

Il sindaco di Orbetello spiega che potrebbero essere una quarantina le vittime del naufragio della Costa Concordia. Il comandante, intanto, è stato arrestato a Grosseto.
A cura di Carmine Della Pia
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Disastro in crociera

Naufragio Costa Concordia, una quarantina di vittime.

nave costa concordia

Drammatico il bilancio previsto per il naufragio della nave Costa Concordia: il sindaco di Orbetello parla di una quarantina di morti. Finora le vittime accertate sono 3, due francesi e un membro dell'equipaggio peruviano. Le loro salme si trovano presso la camera mortuaria di Orbetello, Grosseto, da questa mattina, la causa del decesso è, quasi sicuramente, annegamento. Ancora una cinquantina i dispersi, ma Monica Paffetti, primo cittadino di Orbetello, parla di un bilancio ancora più grave:

Sicuramente ci sono molti morti, a me hanno detto più o meno una quarantina, più o meno, però è una cosa ancora da definire. Il dato certo è che sono decine poi che siano 40, 39, 35 o di più non si sa. Mi hanno messo in preallarme, mi hanno detto che ci dovrebbe essere un numero elevato di morti, perché i vigili del fuoco hanno fatto questo primo sopralluogo e mi hanno chiesto la possibilità di usare il Palazzetto dello Sport, ma ancora non abbiamo conferma, quindi non è detto che che sia questo il punto di raccolta dei cadaveri".

Il comandante della Costa Concordia è in carcere

Tra le 4.234 persone a bordo della nave da crociera Costa Concordia, 3.000 sono già stati evacuate dall'Isola del Giglio, punto in cui l'imbarcazione ha terminato tragicamente il suo tragitto inclinandosi su un lato. Alitalia ha messo a disposizione i posti necessari per il rientro dei croceristi, mentre si è ancora alla ricerca di circa 50 dispersi. La procura ha aperto due inchieste per chiarire la dinamica dell'incidente: una amministrativa della Capitaneria di porto, l'altra della procura di Grosseto che ha aperto un fascicolo per naufragio, disastro e omicidio colposo.

Il comandante della nave, Francesco Schettino, è in stato di fermo presso il carcere di Grosseto. Ascoltato a lungo dagli inquirenti, l'uomo, originario di Meta di Sorrento, aveva spiegato:

Mentre navigavamo ad andatura turistica abbiamo impattato uno sperone di roccia che non era segnalato. Secondo la carta nautica, doveva esserci acqua a sufficienza sotto di noi".

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