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Conte: “Ci vuole un comitato Ue: suddivisione dei migranti tra i Paesi diventi la regola”

Conte in un’intervista sul Fatto quotidiano rivela di aver inviato una seconda lettera a Juncker e Tusk: “Suddivisione dei migranti diventi una prassi, affidata non più alle nostre telefonate ai partner, ma a un gabinetto o comitato di crisi sotto l’egida della Commissione Ue, che poi si faccia mediatrice con i vari governi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Martedì ho scritto la seconda lettera a Juncker e Tusk per chiedere che quel che è avvenuto domenica", cioè la suddivisione di 450 migranti, "diventi una prassi, affidata non più alle nostre telefonate ai partner, ma a un gabinetto o comitato di crisi sotto l'egida della Commissione Ue, che poi si faccia mediatrice con i vari governi". In un'intervista rilasciata al direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, parla dei prossimi step della strategia per affrontare il problema immigrazione a livello europeo. In futuro, spiega, "se altri Paesi extraeuropei accetteranno di creare non hotspot, ma ‘centri di protezione' per esaminare le richieste di asilo, i veri profughi che avranno diritto di venire in Europa potremo portarli noi con corridoi umanitari, stroncando il traffico degli scafisti". Alla domanda di Travaglio sull'asse di Salvini con i Paesi di Visegrad, che non hanno intenzione di accogliere nessuno, Conte dice: "Sto cercando di convincerliperciò ho appena invitato il premier ceco a Roma – che nemmeno loro, che non affacciano nel Mediterraneo, sono immuni al problema".

Sulla vicenda denunciata da Open Arms, sul mancato salvataggio di due donne e un bambino da parte della Guardia costiera libica, e sul fatto che il Viminale ha smentito tutto parlando, parlando di fake news, il presidente del Consiglio non si sbottona, sostenendo che sarebbero ancor in corso accertamenti. Ma blinda il governo: "È inaccettabile che un'ong – ammesso e non concesso che si mancato il pronto intervento della Guardia costiera libica – incolpi il governo italiano".

A proposito della Libia, che Salvini vorrebbe che fosse riconosciuta come "porto sicuro", il premier spiega di essere al lavoro con tutti i soggetti in campo per stabilizzarla: "Vedrò anche Haftar. In autunno organizzerò qui in Italia una conferenza sulla Libia". Al presidente Macron, aggiunge: "l'ho detto fin dal G7: l'obiettivo non sono le elezioni in Libia entro dicembre, ma la stabilizzazione del Paese: senza, le elezioni possono diventare un boomerang".

Per quanto riguarda la politica interna, Conte spiega che il ministro Tria non è in bilico: "Lui è il Cerbero che deve far di conto. È il suo mestiere, nessun allarme" . Savona, come ha sottolineato Travaglio, evoca il Cigno Nero, ‘cioè l'uscita dall'euro per volontà altrui'. Conte ha replicato che la moneta unica "è irreversibile. Io lavoro al Cigno Bianco, cioè ad agire con responsabilità per prevenire con la stabilità dei conti qualunque valutazione di inaffidabilità che possa innescare tempeste finanziarie".

Per quanto riguarda le frizioni tra il governo e il presidente dell'Inps Tito Boeri, a proposito del Decreto Dignità, Conte non si esprime, è dice che solo a dicembre si saprà se verrà riconfermato alla guida dell'Istituto.

Il premier dice poi che il governo giallo-blu non farà condoni fiscali: "Siccome abbiamo in cantiere una riforma organica, direi rivoluzionaria, del fisco basata su due aliquote e una no tax area, consentiremo a chi ha col fisco pendenze senza colpa di azzerarle. La Costituzione impone giustamente la progressività fiscale. E noi la rispetteremo". Quanto alla legittima difesa, "vogliamo solo risparmiare a chi davvero spara per difendersi il calvario dei vari gradi di giudizio. Non daremo incentivi a farsi giustizia da soli o ad armarsi tutti". E poi in tema di corruzione, "il ministro Bonafede sta lavorando su misure interdittive per aggravare le pene accessorie di corrotti e corruttori (il Daspo) e sull'agente sotto copertura".

Il premier Conte commenta anche le critiche che gli state mosse dai media, per la sua scarsa incisività e intermittente presenza nel dibattito politico sui temi più caldi: "Dopo 50 giorni da premier mi accorgo che il silenzio operoso non è apprezzato da tutti come una virtù. Quindi parlerò un pò di più – ha promesso – ma solo quando avrò qualcosa di concreto da dire su quello che sto facendo. Non può essere che io lavori dalle 8.30 alle 23, a volte anche fino a notte fonda, e poi scopra da qualche giornale che sarei ‘scomparso'". Travaglio gli domanda se non gli succeda di richiamare di tanto in tanto qualcuno dei suoi ministri: "Ogni tanto c'è qualche dichiarazione inappropriata. Ma preferisco risolvere la cosa a tu per tu: il premier sono io e l'indirizzo politico al governo devo darlo io", assicura. Il suo modello è Aldo Moro. In passato, racconta, "votai l'Ulivo di Prodi, una volta credo i centristi (mai Fi né An). E il Pd fino al 2013. Ma poi, deluso, mi sono ravveduto. Nel 2018 ho votato M5s".

Sul rapporto con Beppe Grillo rivela: "Ho incontrato Beppe Grillo soltanto una volta, in campagna elettorale, dopo la presentazione della squadra degli aspiranti ministri 5Stelle. Mi ha detto: ‘Ah, tu fra tutti sei quello normale…'" .

L'Ue risponde al premier Conte

"Confermiamo di avere ricevuto due lettere dal premier italiano Giuseppe Conte ed indirizzate" ai presidenti della Commissione e del Consiglio europeo "Juncker e Tusk, lettere che fanno riferimento alle conclusioni del Consiglio" (dello scorso 28 giugno ndr). Così una portavoce della Commissione Ue, precisando che la Commissione "risponderà presto" alle missive. "Condividiamo – aggiunge – il senso di urgenza dell'Italia e siamo impegnati e determinati e dare seguito alle conclusioni del Consiglio europeo".

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