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Condono fiscale, tombale ed edilizio: di cosa stiamo parlando?

La maggioranza di governo continua a dividersi sull’eventualità di un condono. Ma cos’è davvero il condono e cosa ha in mente la maggioranza?
A cura di Alfonso Biondi
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La maggioranza di governo continua a dividersi sull'eventualità di un condono. Ma cos'è davvero il condono e cosa ha in mente la maggioranza

La parola "condono" sta letteralmente spaccando la maggioranza di governo. Un'ipotesi, quella di un condono edilizio e fiscale, che è stata rilanciata dal capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto e che ha suscitato vibranti proteste non solo tra le file dell'opposizione ma anche dell'esecutivo. Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha indicato il condono come un grosso freno al piano della lotta all’evasione, Bossi ha detto di non capirne il motivo, Calderoli lo ha bollato come un provvedimento da Repubblica delle banane. E Berlusconi, nonostante abbia smentito l'ipotesi, pare esserne molto affascinato. Condono infatti vorrebbe dire soldi freschi coi quali ridimensionare il debito e rilanciare misure per la crescita.

Ma cos'è un condono?  Si tratta di un provvedimento emanato dal Parlamento che consente ai cittadini che vi aderiscono di ottenere l'annullamento, parziale o anche totale, di una pena o di una sanzione. Il cittadino "si mette a posto" tramite il pagamento di una certa somma di denaro, che può variare anche in relazione a cosa e a quanto si intende condonare. I condoni di cui si sta parlando in questi giorni sono essenzialmente 2: condono fiscale e condono edilizio. La prima tipologia riguarda le tasse: il suo obiettivo, infatti, è quello di sanare comportamenti illeciti o irregolari del contribuente (come dichiarazioni dei redditi errate, infedeli o assenti). Il cosiddetto "condono tombale" è un condono fiscale che sana in maniera definitiva la posizione del contribuente nei confronti del fisco. La seconda tipologia, quella del condono edilizio, sana, previa autodenuncia, fenomeni di abusivismo nell'ambito delle regole di costruzione, di ampliamento o di modifica di natura edile.

E'chiaro che un provvedimento del genere consente allo Stato di raggranellare un bel mucchio di soldi nel breve periodo, ma è altrettanto chiaro che il condono premia i cosiddetti furbetti, penalizzando invece chi le tasse le ha sempre pagate e che di abusi edilizi non ne ha mai fatti. C'è poi chi nel condono vede un'opportunità per dare una mano non a quelli che si sono fatti beffe delle regole, ma a quelli che hanno sempre pagato e che, per colpa della crisi economica, sono rimasti indietro con Iva e contributi. Insomma, le sfumature sono davvero tante.

Una delle ultime proposte di condono è giunta da Domenico Scilipoti circa un mese fa. In un ordine del giorno, il leader dei Responsabili proponeva un condono tombale per gli anni 2006-2010 e un condono edilizio per tutti gli abusi realizzati fino al 31 dicembre 2010 per una volumetria non superiore al 25% dell'esistente (anche se non aderente alla costruzione originarie). Qualcosa di nuovo, però, potrebbe arrivare nei prossimi giorni.

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