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Compravendita dei parlamentari: 500 mila euro ad un onorevole di Fli

Da La Stampa la dichiarazione di un parlamentare del Fli, che avrebbe rifiutato 500 mila euro per votare, il prossimo 14 dicembre, a favore della fiducia. Il tutto poche ore dopo il ritorno di Giuseppe Angeli al PdL, dopo la breve esperienza con Fini.
A cura di Danilo Massa
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Fini e Berlusconi

Il mercato invernale sarebbe prossimo ad aprirsi. E non si tratta dell'acquisto di un attaccante o di un regista, ma di un parlamentare che metta in cassaforte il risultato della mozione di sfiducia del 14 novembre 2010. Questa, almeno, l'estrema sintesi che si potrebbe ricavare da quanto confidato da un parlamentare di Fli a La Stampa, secondo cui il PdL starebbe mettendo in atto una campagna acquisti a suon di gettoni. Con sollievo di Gianfranco Fini – assicura il parlamentare anonimo – "Non sono in vendita": rifiutati, dunque, i 500 mila euro che avrebbero ripagato la fedeltà al governo.

Eppure qualcosa si muove e potrebbe motivare più di un'apprensione tra le fila di chi vuole far cadere il governo. Nella serata di ieri, una festa ha fatto risuonare una musica che sembra assumere un carattere più marziale che edonistico: Daniela Santanché e Denis Verdini hanno presentato il ritorno di Giuseppe Angeli nel PdL. A scanso di equivoci, il deputato ha assicurato di aver abbandonato il Fli per motivazioni di ordine ideale.

Per la Santanché quello di Angeli è solo "Il primo di altri ritorni" e per Silvio Berlusconi non può che essere così, se è vero, come afferma ancora La Stampa, che il premier si sarebbe congratulato con la Santanché: "Brava Daniela, sei riuscita a rompere il fronte di Futuro e libertà. Vedrai che ne arriveranno altri alla Camera e poi ci facciamo delle belle risate… Pensa alla faccia che farà quello lì..".

La crisi di governo, dunque, non avrebbe affatto un esito scontato. Al di là delle motivazioni ideali, al di là delle accuse di compravendita mosse dall'Idv e dal parlamentare di Fli, nota ancora La Stampa che vi sarebbero altri ragionamenti egoistici che potrebbero muovere i parlamentari da un lato all'altro della barricata: il premier deve ancora assegnare viceministeri e sottosegretariati; il Fli, invece, dovrà assicurare ai suoi spazi politici (e professionali) sufficienti. Spazi guardati con comprensibile interesse da quanti seguirebbero il Fli nella battaglia al governo: Lombardo e Casini in primis.

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