Chieti, parla la sorella di Filippone: “Fino a sabato, un uomo pacato ed educato”

"Mio fratello era l'antitesi di quello che si è dimostrato domenica". A parlare è Antonella Filippone, sorella di Fausto, il manager chietino di 49enne, protagonista di uno degli fatti di cronaca più drammatici degli ultimi anni. La donna è stata intervistata dal quotidiano dell'Abruzzo ‘il Centro', a qualche ora dai funerali del fratello avvenuti in forma privata, ieri a Pescara. Antonella parla di "un ragazzo di un'educazione, una raffinatezza, una grazia, una moderazione, una pacatezza e un'eleganza incredibili. Descrivo la persona che ho conosciuto fino a sabato". Il giorno dopo, 20 maggio, Fausto Filippone si è lanciato da un viadotto dell'A14 a Francavilla al Mare, dopo avere gettato nel vuoto la figlia Ludovica di 10 anni e ucciso poco prima la moglie, Marina Angrilli, spingendola da un balcone al secondo piano di una palazzina di Chieti. Antonella ricorda gli ultimi istanti col fratello, era sabato mattina appunto: "È stato come sempre. Ha fatto raccontare a Ludovica del concorso canoro del giorno prima, tutto normale".
Secondo il mediatore che per ore ha tentato di farlo desistere dal lanciarsi dal viadotto, la vita di Fausto Filippone è cambiata negli ultimi 15 mesi, e in particolare dopo la morte dell’amata madre. "Anche noi da un annetto vedevamo che era intristito, taciturno, lui stesso lo ammetteva. Quante volte gli ho chiesto che problema avesse, niente. Ma faceva una vita normalissima, nessuna sindrome depressiva" dice ancora la sorella. E proprio sul legame di Fausto con la genitrice scomparsa, Antonella Filippone dice: "È stata una perdita annunciata. Magari per Fausto pur sapendo che non lo riconosceva era comunque un conforto vederla". "Spero che una spiegazione arrivi dalle indagini". quindi, Antonella Filippone conferma che oggi pomeriggio parteciperà ai funerali della cognata Marina e della nipote Ludovica. "Mi lacera pensare che Marina ha realizzato quello che stava succedendo e che ha sofferto". Non ritiene, invece, che Ludovica si sia resa conto di quanto stava accadendo. "Era una bambina di grande acume. Se era impietrita, non diceva una parola, vuol dire che era stata sedata in qualche modo". Ipotesi, quest'ultima, però smentita dallo psichiatra Massimo Di Giannantonio