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Chi era Antonio Megalizzi, il giornalista italiano morto nell’attentato di Strasburgo

Chi era Antonio Megalizzi, il trentino di 28 anni morto tre giorni dopo l’attentato di Strasburgo dell’11 dicembre. Giornalismo, radio ed Europa le sue grandi passioni: il giovane si trovava nella cittadina francese per seguire la plenaria del Parlamento Europeo nell’ambito del progetto Europhonica, una rete europea di radio universitarie.
A cura di Susanna Picone
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Non ce l’ha fatta Antonio Megalizzi, il giornalista italiano che l’11 dicembre scorso si trovava a Strasburgo, in Francia, quando Cherif Chekatt (ucciso giovedì sera nella cittadina francese) ha aperto il fuoco tra la folla dei mercatini di Natale. Il giovane, trentino di 28 anni, si trovava nella città francese sede del Parlamento Europeo per lavoro: Antonio era uno dei conduttori di Europhonica, uno dei format radiofonici di RadUni, associazione che raggruppa radio universitarie italiane. Era arrivato a Strasburgo qualche giorno prima dell’attacco per seguire l’ultima plenaria dell’anno. E in un ospedale di Strasburgo, circondato dai suoi cari, ha lottato tra la vita e la morte in questi ultimi giorni. La notizia del suo decesso è arrivata in Italia nel pomeriggio di venerdì. Le condizioni di Antonio Megalizzi erano disperate. Un proiettile lo aveva colpito alla base del cranio e i medici non potevano operarlo. “Non migliora e non peggiora”, aveva detto in mattinata il padre della fidanzata.

Giornalismo, radio, Europa: le passioni di Antonio Megalizzi

La famiglia Megalizzi è originaria di Reggio Calabria, ma pochi mesi dopo la nascita di Antonio si è trasferita a Trento, dove il giovane viveva. Un giovane appassionato di giornalismo, di politica, europeista convinto. “Gli euroscettici sono come quelli che nei film horror decidono di dividersi e staccarsi dal gruppo. Ce li avete presente? Finiscono sempre mangiati da un mostro, con noi spettatori che urliamo ‘idiota, te lo sei meritato!’, davanti al televisore”, scriveva nel marzo del 2017 su Facebook. Antonio Megalizzi aveva poi una grande passione per la radio. Già durante gli studi all'università di Trento e di Verona aveva iniziato a lavorare in radio, sia come speaker che come giornalista. Ha collaborato per la programmazione della Rai di Trento, il canale radiofonico dell'emittente locale Rttr e per radio 80 Forever Young di Rovereto. Nell’ultima trasmissione radiofonica condotta da Strasburgo Antonio aveva parlato di immigrazione insieme alla collega Caterina Moser. “L’Unione Europea – diceva Megalizzi – sembra essere tornata all’anno zero perché c’è una competenza totale dei singoli Stati in materia d’immigrazione. Se la situazione rimane così è difficile che cambi qualcosa, lo dico con un po’ di tristezza”.

La commovente lettera per Antonio lasciata davanti casa

A confermare quell’impegno di Antonio Megalizzi “per un’Europa con meno confini e con più giustizia” anche i suoi amici, che avevano fatto sentire la propria vicinanza alla famiglia del giornalista italiano lasciando un messaggio sulla porta di casa. “Se potessi fermare il tempo lo farei per te amico mio – si legge nella commovente lettera per Antonio – perché i tuoi momenti più belli regalassero ancora ai tuoi giorni una gioia sempre viva. Se potessi prendere i tuoi problemi li lancerei nel mare e farei in modo che si sciolgano come il sale. Ma adesso sto trovando tutte queste cose improponibili per me, non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso da regalarti. Così Antonio lasciami essere ciò che so essere di più: semplicemente un amico che ti resta vicino”.

Il dolore sui social per la morte di Antonio Megalizzi

Dopo la notizia della morte di Antonio Megalizzi sono subito arrivate diverse reazioni da parte dei politici italiani e da tanta gente comune che in questi giorni aveva sperato in un miracolo per il giornalista trentino. Tantissimi i messaggi lasciati sulla bacheca Facebook del giovane. “Dicono che Dio sceglie i fiori più belli per il suo giardino io vorrei invece poter guardare questi fiori qui sulla terra. È tutto così irreale è ingiusto. Che tu da lassù possa essere di conforto alla tua famiglia”, ha scritto qualcuno. “La tua volontà e il tuo esempio possano essere per tanti giovani un punto di partenza, per continuare il tuo lavoro”, recita un altro messaggio. Anche i colleghi di Europhonica hanno confermato il decesso del giovane sui social: “Purtroppo siamo costretti a confermare che il nostro collega Antonio ci ha lasciati. I nostri pensieri vanno alla famiglia e a tutti i suoi amici e colleghi. Vi preghiamo di rispettare il momento doloroso”.

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