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Violenze di Capodanno a Colonia: 31 sospettati identificati, due arresti

Sono sospettati per lo più di furti e lesioni corporali i 31 identificati per le aggressioni avvenute nei confronti di quasi un centinaio di donne la notte di San Silvestro. Tra loro ci sarebbero anche 18 profughi, ma nessuno è collegato ad accuse di molestie sessuali. I due fermati erano in possesso di cellulari con immagini dei fatti di Capodanno. Intanto, a seguito delle forti pressioni e critiche ricevute, arrivano le dimissioni del capo della polizia locale, Wolfgang Albers.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE ore 16.45 – Il capo della polizia di Colonia, Wolfgang Albers, si dimette – Le violenze di Capodanno fanno la prima vittima illustre. A seguito delle pesanti critiche ricevute dagli agenti da parte di media e autorità, il capo ella polizia di Colonia, Wolfgang Albers ha deciso di lasciare l'incarico, come riporta Spiegel. Fortissima era stata la pressione nei suoi confronti nei giorni scorsi. Le parole più dure erano arrivate dal presidente del sindacato federale della polizia tedesca, Rainer Wendt: "Albers ha combinato un vero disastro" aveva detto.

Arrivano i primi provvedimenti ufficiali per i fatti di capodanno a Colonia, dove quasi un centinaio di donne ha denunciato aggressioni a sfondo sessuale nei pressi della stazione locale. La polizia tedesca ha infatti identificato 31 persone (nove sono di origine algerina, otto provenivano dal Marocco, cinque dall'Iran e quattro dalla Siria. Tra loro, ha chiarito il portavoce del ministero, Tobias Plate, anche due cittadini tedeschi, un iracheno, un serbo e un cittadino degli Stati Uniti), tutte sono sospettate per lo più di furti e lesioni corporali. Tre dei fermi riguardavano aggressioni sessuali.

Come scrive Spiegel, ci sarebbero anche due persone arrestate: la polizia le avrebbe individuate rintracciando i telefonini rubati nella notte di San Silvestro. Il quotidiano tedesco specifica che si tratta di Issam D., 16 anni, e Mohamed T. 23, provenienti rispettivamente dal Marocco e dalla Tunisia. Entrambi sono già in carcere e saranno portaio davanti a un giudice di domani. "Il sospetto più giovane – scrive Spiegel -sarebbe già noto alle forze dell'ordine per essere un borseggiatore". I due arrestati sui cellulari avevano video e foto dei fatti accaduti la sera del 31 dicembre di fronte alla stazione, che mostrerebbero "chiari episodi di molestie a sfondo sessuale". In tasca sembra che avessero anche un foglietto con la traduzione dall’arabo di termini sessuali.

Tra i sospettati identificati anche 18 profughi richiedenti asilo accusati, va precisato, solo di furto e non di molestie sessuali. "Se sarà dimostrato che i responsabili dell'avvenuto sono dei richiedenti asilo, questi saranno espulsi", aveva fatto sapere il ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas. Il sindaco di Colonia,  Henriette Reker, però, ha precisato che non ci sono motivi di credere che le persone coinvolte negli attacchi di San Silvestro fossero richiedenti asilo; mentre altre testimonianze parlano di "profughi che strappavano il permesso di soggiorno urlano ‘ce ne facciamo dare un altro'". E gli effetti si sono avvertiti anche nei Paesi confinanti, visto che il capo del governo slovacco Robert Fico ha detto di non voler più accogliere profughi musulmani dopo i fatti di Colonia.

“Quello che è accaduto nella notte di San Silvestro è assolutamente inaccettabile. Si tratta di fatti ripugnanti e criminali, che la Germania non accetterà. Agiremo con grande determinazione” aveva detto Angela Merkel, consapevole del fatto che il coinvolgimento di profughi metterà ulteriormente in difficoltà la sua politica di accoglienza. C’è da dire che, da quanto è poi emerso nelle ultime ore, quanto avvenuto in Germania, e a Colonia in particolare, si sarebbe verificato anche in Austria, Finlandia e Svizzera. In particolare a Zurigo, mentre decine di migliaia di persone si trovavano nei pressi del lago, ci sarebbero stati almeno 25 furti. Le autorità hanno poi scoperto che molte donne hanno anche subito aggressioni sessuali. In particolare, sei donne hanno raccontato di essere state circondate e palpeggiate da "uomini di pelle scura".

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