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Aggressioni Colonia, denunce anche da altre città. Slovacchia: “No musulmani da noi”

Diventa sempre più inquietante il quadro relativo ai fatti di Colonia. Si stanno moltiplicando infatti le denunce per aggressioni sessuali simili anche da altre città europee: da Amburgo a Salisburgo passando per Zurigo. E intanto da Bratislava: “Non vogliamo che accada anche in Slovacchia qualcosa di simile a quel che è successo in Germania” ha detto il capo del governo slovacco.
A cura di Biagio Chiariello
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La notte di San Silvestro a Colonia, dove quasi un centinaio di donne sono state aggredite, "avrebbero potuto esserci anche dei morti".  E’ quanto emerge da un rapporto della polizia, di cui Bild e Spiegel pubblicano alcuni stralci. Nel dossier non si parla solo delle molestie a sfondo sessuale e dei furti subiti dalle numerose vittime davanti alla stazione locale, ma anche di presunti attacchi con molotov e oggetti contundenti contro le forze dell’ordine, da parte di persone di “origine straniera”. "Una giungla", scrive un alto funzionario di polizia. "Un caos vergognoso come non ho mai visto in 29 anni di carriera". "Le donne, accompagnate o meno, sono rimaste in balìa di folle di uomini pesantemente sbronzi, ma le parole non possono descrivere adeguatamente la situazione", si legge nel rapporto, nel quale peraltro si evince l’"impossibilità" di identificare gli aggressori delle violenze dovuta alla "scarsità di uomini e mezzi" per affrontare "la folla di uomini ubriachi e molesti".

Le denunce di aggressioni anche in altre città

"Quello che è accaduto nella notte di San Silvestro è assolutamente inaccettabile" ha detto Angela Merkel. "Si tratta di fatti ripugnanti e criminali, che la Germania non accetterà", ha aggiunto la cancelliera. Intanto le autorità fanno sapere che ammontano a 121 le denunce di aggressione, mentre il bilancio dei sospettati sale a 16.  Due terzi delle denunce riguardano anche molestie a sfondo sessuale, in due casi si tratta di una vera e propria violenza sessuale.  Ma ciò che più inquieta è il fatto che anche in altre città europee ci sono state numerosissime denunce per fatti analoghi a quelli di Colonia. Ad Amburgo, sempre in Germania, se ne contano 70 per molestie a sfondo sessuale la notte di Capodanno. In 23 casi le vittime delle aggressioni hanno detto di essere state anche derubate, e sono due le accuse per lesioni corporali. Aggressioni sessuali avvenute la notte di San Silvestro anche a Zurigo, dove sono stati segnalati anche 25 furti. "Una mezza dozzina di donne, ha raccontato di essere stata circondata e sottoposta a palpeggiamenti da vari uomini dalla pelle scura", ha detto la polizia. Anche in Austria, specialmente a Salisburgo, molte donne hanno sporto denuncia per aver subito aggressioni sessuali a Capodanno. "La procura sta indagando se si tratti di aggressioni organizzate, o se si vi siano collegamenti tra i singoli aggressori o tra i gruppi di aggressori" ha detto Valerie Hillebrand, portavoce della polizia di Salisburgo. “Il fatto che queste denunce siano state sporte solo diversi giorni dopo i fatti si può spiegare, presumibilmente, con la diffusione della notizia dei fatti di Colonia” ha aggiunto.

La Slovacchia ora non vuole più i profughi musulmani

E dopo le aggressioni alle donne a Colonia, la Slovacchia ha detto chiaramente che non accoglierà più profughi musulmani. "Non vogliamo che accada anche in Slovacchia qualcosa di simile a quel che è successo in Germania", ha detto in conferenza stampa il capo del governo Robert Fico. In Germania non mancano le polemiche per quanto accaduto, specialmente alla luce della parole di Henriette Reker, sindaco di Colonia, che ha suggerito alle donne di fare più attenzione quando sono in pubblico,  tenendosi a distanza dagli sconosciuti e cercare di rimanere sempre in gruppo. Consigli che sono stati però interpretati quasi come un modo di gettare sulle stesse donne la responsabilità delle aggressioni. Alla Reker viene invece chiesto di rafforzare la sicurezza nella città. Su Twitter è diventato virale l’hashtag #EineArmlaenge, “tenere a distanza di braccio”, che vuole essere una critica alle parole della 58enne eletta sindaco lo scorso ottobre dopo essere aggredita durante la campagna elettorale da un militante xenofobo che criticava la sua posizione favorevole all’accoglienza dei migranti.

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