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Cancellare il Porcellum è possibile: servono 500mila firme

La corsa verso il referendum abrogativo del Porcellum continua. Partiti e associazioni sono uniti in un progetto che attraversa le piazze italiane con lo slogan “Firmo, voto, scelgo”. La scadenza è il 30 settembre, data ultima per consegnare le firme alla Corte di Cassazione. Intanto ha firmato anche Nichi Vendola.
A cura di Susanna Picone
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Continua la sfida del Comitato referendario che sta raccogliendo le adesioni per proporre un referendum necessario per modificare l’attuale legge elettorale, la famosa porcata del ministro Calderoli.

Due giorni fa la conferenza stampa del Comitato referendario ha dato buone speranze. Secondo il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, l’obiettivo delle 500mila firme da raccogliere infatti è davvero vicino e fa sapere come il suo partito ne ha già raccolte almeno 160mila. Si prospettano altre tre settimane di mobilitazione necessarie a non sprecare questa occasione che dovrebbe, almeno in teoria, migliorare la nostra politica nazionale. La scadenza per consegnare le firme alla Cassazione è fissata, infatti, per il 30 settembre.

Le proposte sono state molteplici ma in sintesi l’obiettivo, comune a tutte, da raggiungere è eliminare i vincoli più “fastidiosi” del Porcellum ovvero liste bloccate, premio di maggioranza, distribuzione proporzionale dei seggi e soglie di sbarramento. Facendo questo ritorneremmo alla vecchia legge elettorale, quella che è rimasta in vigore fino al 2005, il Mattarellum. Una legge che permetteva almeno l'alternanza degli schieramenti al governo e consentiva all'elettore di scegliere direttamente il candidato del proprio territorio.

I sostenitori sono molteplici: l’Italia dei Valori, con Antonio Di Pietro, è come sempre schierata in prima linea. Insieme a loro hanno dato appoggio pieno il partito di Nichi Vendola, Sinistra e Libertà, il Partito Liberale Italiano e Unione Popolare. Come sempre complessa la vicenda del Partito Democratico, diviso al suo interno.

Il comitato intanto continua anche a pubblicizzare quanto più possibile la raccolta firme. Un’operazione “autonoma” considerato che i media “tradizionali” sembrano essere caduti in una sorta di silenzio a proposito della questione. Si raccomanda perciò al singolo cittadino di recarsi al proprio Comune per firmare e di coinvolgere altre persone facendo operazioni di volantinaggio laddove le informazioni non sono immediatamente chiare.

Così si esprime Nichi Vendola, sempre più proiettato verso la leadership del centrosinistra:

“Credo che cancellare il Porcellum sia un atto di igiene politica, istituzionale e culturale. Il Porcellum ha rappresentato il punto più alto di degrado del nostro Paese, riuscendo contemporaneamente a ferire il principio del pluralismo e a non garantire la governabilità. Il senso di vergogna davanti a un Parlamento di nominati e non di eletti è insopportabile, per questo firmiamo e pensiamo di vincere questa battaglia”.

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