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Referendum elettorale: tra polemiche e ritardi continua la raccolta firme (VIDEO)

Continua la campagna del Comitato referendario per i collegi uninominali. La “casta” rema contro ma l’obiettivo sembra vicino.
A cura di Susanna Picone
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Conferenza stampa del Comitato Referendario per i Collegi Uninominali

Dopo lo straordinario risultato del raggiungimento del quorum lo scorso giugno (quando gli italiani sono stati chiamati a votare per ben quattro referendum abrogativi e di votare si è sentita davvero l’esigenza), subito è venuta fuori l’ipotesi di richiamare il Paese alle urne per scegliere di modificare, nuovamente con lo strumento democratico per eccellenza, appunto il referendum , quella legge elettorale che da anni, secondo le opposizioni (e non solo),  “sporca” il nostro Parlamento. Il Porcellum o la porcata, come la si voglia etichettare, è una legge approvata ormai nel lontano 2005 da un Governo Berlusconi in scadenza di mandato e che, fondamentalmente, ha fin dall'inizio ricevuto critiche e contestazioni.

Le proposte referendarie per cambiare le cose sono state due: la prima, presentata da Stefano Passigli, che è stata poi sospesa e quella di Arturo Parisi che continua il suo cammino. Mentre la proposta di Passigli (Io firmo) si articolava in quattro punti (eliminare le liste bloccate, abolire il premio di maggioranza, togliere le deroghe alla soglia di sbarramento e cancellare l'obbligo di indicazione del candidato premier), quella di Parisi propone un ripristino dei collegi uninominali con un ritorno, di fatto, al Mattarellum.

Gli italiani devono firmare per poi poter “decidere di scegliere davvero” il prossimo Parlamento. Secondo i firmatari della proposta l’Italia si trova attualmente in un momento drammatico ed è, perciò, più che mai necessario avere un Parlamento pienamente rappresentativo, capace di prendere decisioni impegnative ma condivise da tutti. Con l’attuale legge elettorale questo non accade perché tende ad affidare la nomina dei parlamentari a pochi capipartito che così appaiono come una casta di privilegiati assolutamente lontani dai cittadini.

Il sito nato per l’occasione (www.firmovotoscelgo.it) riporta tutte le informazioni per invitare alla raccolta firme. Si può firmare presso l’anagrafe del proprio Municipio richiedendo gli appositi moduli. Come ogni argomento scottante presente nel nostro  Paese non mancano i problemi, anche perchè lo stesso Partito Democratico si è spaccato e la stessa diffusione dei quesiti ha trovato intoppi e difficoltà di varia natura. Intanto ieri si è tenuta una conferenza stampa del Comitato referendario alla Camera: presenti i sostenitori dei vari partiti politici e tra questi Andrea Morrone, Arturo Parisi e il leader dell’ IDV, Antonio Di Pietro.

L'obiettivo sembra oggi quanto mai vicino ma il lavoro da fare ancora è notevole: bisogna raccogliere 500mila sottoscrizioni entro il 30 settembre. Secondo Di Pietro la gente vuole cambiare la legge ma che, come sempre, ci sono dei problemi di tipo “tecnico” e il tempo a disposizione non è tanto. Si critica intanto anche la Rai (non a caso definita come “un pezzo della casta”), colpevole a dir loro di ignorare la proposta e di non ricordare ai cittadini che hanno ancora la possibilità di firmare. Per questo motivo è stato anche chiesto l'intervento dell'Agcom per vigilare sul rispetto delle regole sull'informazione referendaria in tv e sono state annunciate una serie di iniziative per protestare contro questa totale assenza di informazione.

Conferenza stampa del Comitato referendario per i collegi uninominali

Tra i sostenitori del Comitato referendario erano presenti Andrea Morrone, Arturo Parisi e Antonio Di Pietro

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