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Buona scuola, nuovo accordo: gli insegnanti trasferiti potranno chiedere il rientro

Le organizzazioni sindacali hanno espresso “soddisfazione per il risultato ottenuto, che attesta un cambio di metodo coerente con l’accordo firmato lo scorso 30 novembre tra governo e sindacati per la ripresa di corrette relazioni sindacali”. La ministra Fedeli: “Misura straordinaria”.
A cura di C. T.
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Valeria Fedeli

La Buona scuola torna indetro, almeno in parte: viene accantonato momentaneamente l'obbligo di restare per almeno un triennio nella stessa sede per neoassunti e trasferiti. Si tratta di una "misura straordinaria", come ha spiegato la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli: "L'obiettivo prioritario, chiaramente indicato dalla legge 107 (Buona Scuola), della continuità didattica", che viene garantito dal vincolo triennale di permanenza nella stessa scuola dopo il trasferimento. Fedeli ha sottoscritto ieri in tarda mattinata un'intesa con i sindacati (Flc Cgil, Cisl scuola, Snals e Uil scuola; Gilda invece non ha firmato), riguardante il contratto che regolerà i trasferimenti degli insegnanti per il 2017/2018.

Fedeli ha detto di voler aprire "l'anno scolastico 2017/2018 nelle migliori condizioni per questo stabiliremo un cronoprogramma di lavoro molto preciso che, a partire da oggi, tappa per tappa, dalla mobilità alle assunzioni, all'assegnazione delle supplenze, garantisca al sistema di poter funzionare al meglio e agli studenti di avere docenti in cattedra e una scuola che funzioni dal primo giorno. Questo sarà lo sforzo a cui ci dedicheremo quotidianamente".

Le organizzazioni sindacali hanno espresso "soddisfazione per il risultato ottenuto", si legge in un comunicato congiunto, arrivato al termine di un accordo "che attesta un cambio di metodo coerente con l'accordo firmato lo scorso 30 novembre tra governo e sindacati per la ripresa di corrette relazioni sindacali e un riequilibrio del rapporto tra leggi e contrattazione a favore di quest'ultima".

La novità principale riguarda l'aspetto più discusso della riforma: i tanti docenti meridionali che, dopo essere stati trasferiti, vogliono riavvicinarsi verso casa. Quello che viene previsto nell'accordo è il ritorno alla possibilità – presente prima della Buona scuola – di chiedere il singolo istituto dove essere trasferiti, e non più cinque. Sarà possibile esprimere in tutto fino a quindici opzioni, anche in regioni diverse. Come spiega Repubblica, questa novità depotenzia per il prossimo anno scolastico la chiamata diretta prevista dalla Buona scuola e "si pone il chiaro fine di ridurre i tantissimi assunti, malcontenti, messi di fronte al prendere o lasciare: immissione in ruolo, ma nella Regione dove c'è posto, o niente cattedra fissa". Per il solo anno scolastico 2017/2018 cade il vincolo triennale per gli 83mila assunti con la Buona scuola: tutti, nessuno escluso, potranno presentare la domanda di trasferimento. L'anno prossimo si torna anche ai trasferimenti in un'unica fase per ogni singolo livello d'istruzione, che sia infanzia, primaria, media o superiore. Viene abbandonata, dunque, la procedura a diverse fasi durante il periodo estivo.

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