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Brunei, in vigore la pena di morte con lapidazione per gay e adulteri: “Punizioni medievali”

“Voglio vedere diventare più forti gli insegnamenti islamici in questo Paese”, le parole del sultano del Brunei Hassanal Bolkiah, annunciando le nuove leggi che prevedono tra le altre cose la pena di morte per lapidazione per atti sessuali al di fuori del matrimonio e tra persone dello stesso sesso. La comunità gay del Brunei teme “punizioni medievali”.
A cura di Susanna Picone
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Entrano oggi in vigore in Brunei nuove leggi contro l’adulterio e il sesso omosessuale, come previsto dalla sharia, la legge islamica. “Voglio vedere diventare più forti gli insegnamenti islamici in questo Paese”, le parole del sultano Hassanal Bolkiah, annunciando appunto le nuove leggi che prevedono tra le altre cose la pena di morte per lapidazione per atti sessuali al di fuori del matrimonio e tra persone dello stesso sesso. Il sultano ha anche affermato che il Brunei è un Paese “giusto e felice”, respingendo in questo modo le critiche piovute a livello mondiale per le nuove leggi annunciate già giorni fa. “Chiunque venga a visitare questo Paese avrà una bella esperienza e godrà di un ambiente sicuro e armonioso”, il pensiero del sultano.

Unione europea preoccupata: "Brunei non violi diritti umani"

L’Unione europea, però, è preoccupata per quanto accadrà nel Brunei e ha chiesto al governo di garantire che “l'attuazione del codice penale non violi i diritti umani e sia pienamente coerente con tutti gli impegni e gli obblighi internazionali e regionali in materia di diritti umani intrapresi dal Brunei”. E ancora: “L'Unione europea si aspetta anche che il Brunei mantenga la sua moratoria de facto sull'uso della pena di morte”. “Alcune delle pene previste nel codice penale – ha così spiegato un portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna dell'Ue – equivalgono a torture, atti di trattamento crudele, inumano o degradante che sono vietati dalla Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, che è stata firmata dal Brunei nel 2015. Sono inoltre contrari alla Dichiarazione ASEAN sui diritti umani del 2012. Queste pene possono anche violare gli obblighi del Brunei in quanto parte della Convenzione sui diritti dell'infanzia e della Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne”.

Le nuove leggi del Brunei: "Punizioni medievali"

Tra le leggi in vigore da oggi, c’è appunto la pena capitale per lapidazione per il sesso omosessuale oltre a misure restrittive contro l’aborto e il furto, punibile con l’amputazione della mano. Secondo la nuova legge, l’incriminazione avverrà in caso di confessione o se l’atto sessuale sarà testimoniato da quattro persone. L’omosessualità è già illegale nel Paese ed è punibile con il carcere fino a 10 anni. La comunità gay del Brunei si è detta scioccata e teme “punizioni medievali”. “Un giorno ti svegli e ti rendi conto che i tuoi vicini, la tua famiglia o anche quella bella signora anziana che vende le frittelle di gamberetti sul ciglio della strada non pensano più che tu sia umano, e che sia giusto che tu venga lapidato”, ha detto alla Bbc un omosessuale del Paese, sotto anonimato. Diverse celebrità hanno lanciato l’appello a boicottare gli hotel di lusso del sultanato.

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