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Boschi: “Non mi dimetto, contro di me è accanimento. Pronta a ricandidarmi in Toscana”

Maria Elena Boschi non si dimette e parla di accanimento nei suoi confronti: “Non ho mentito. Non c’è stato nessun favoritismo nei confronti di mio padre o della mia famiglia”. E rilancia: “Lo sceglierà il Pd se e dove ricandidarmi, io mi auguro in Toscana alla Camera”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Maria Elena Boschi non si dimetterà dopo le parole del presidente di Consob che ha rivelato di aver avuto un incontro con l’allora ministra sulla questione di Banca Etruria. Oggi le opposizioni e in particolare il Movimento Cinque Stelle hanno chiesto all’attuale sottosegretaria alla presidenza del Consiglio di dimettersi per aver mentito in Parlamento e per “il conflitto d’interessi” di cui è accusata. Boschi, intervenendo a Otto e mezzo, su La7, ha replicato: “Non mi dimetto. Le opposizioni sono due anni che ripetono la stessa cosa, ribadisco quanto detto in Parlamento due anni fa, non ho mentito. Non c’è stato nessun favoritismo nei confronti di mio padre o della mia famiglia”. E rilancia: "Lo sceglierà il Pd se e dove ricandidarmi, io mi auguro in Toscana alla Camera", parlando delle prossime elezioni.

Secondo Boschi “c’è un accanimento” nei suoi confronti. “Non si cerca la verità su quanto accaduto ma ci si nasconde dietro l’alibi di Maria Elena Boschi”, dice riferendosi alle vicende bancarie italiane. La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio ribadisce che non c’è stato “nessun favoritismo nei confronti di mio padre e della mia famiglia, il governo di cui facevo parte ha commissariato il Cda di Etruria, mandando a casa tutti, compreso mio padre”.

"Non mi dimetto – aggiunge – perché sono attaccata alla verità. Proprio per non darla vinta a persone che fanno attacchi anziché stare al merito, credo sia giusto continuare a difendere la verità dei fatti. Non sono attaccata alla poltrona ma sono attaccata alla verità e non è giusto lasciare solo perché ci sono persone che continuano a dire bugie e falsità".

L’incontro con Vegas

Boschi conferma di aver incontrato il presidente di Consob Giuseppe Vegas: “Ci sono stati più incontri e il 29 maggio 2014, in una di quelle occasioni, Vegas mi chiese in modo inusuale di incontrarci a casa sua alle 8 di mattina, e io risposi che ci dovevamo vedere al ministero o in Consob, non a casa sua”. Boschi sostiene quindi di avere ancora l'sms di quell'invito e del suo rifiuto. “Abbiamo parlato del sistema bancario e non di Banca Etruria nello specifico – continua -. Sui giornali si parlava della aggregazione e abbiamo parlato anche di questa ipotesi ma non ci vedo nulla di strano, ma non ho chiesto di intervenire o fare pressioni”.

La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio ribadisce di "non aver sbagliato a parlare con Vegas": "Non ho detto nulla che eccedesse il mio ruolo istituzionale, non ho chiesto favori, non ho chiesto nulla. Ne ho parlato anche con Ghizzoni, ma mai chiesto niente che potesse favorire Banca Etruria né fatte pressioni, questo è il punto".

Boschi annuncia querela contro Di Maio

"Io mi auguro che Di Maio possa rispondere di quanto detto oggi e non si nasconda dietro l'immunità e risponda di una frase così grave", afferma Boschi durante la registrazione della trasmissione annunciando querela per le parole del candidato alla presidenza del Consiglio del M5s che oggi ha paragonato l'ex ministra a Mario Chiesa.

Boschi annuncia anche una richiesta di risarcimento nei confronti di Marco Travaglio: "Una azione di risarcimento danni le arriverà a breve, risponderà delle bugie", gli dice aggiungendo ancora che se fosse "stata un uomo non mi avrebbe riservato quel trattamento, lei ha fatto i soldi andando in teatro con una donna poco vestita che ricordava in qualche modo me". E ancora:  "Non può trasformare l'odio verso di me in una battaglia politica. Mi odia, ma almeno cerchiamo di ricercare la verità dei fatti. Sono convinta che se fossi stata un uomo non mi avrebbe dedicato tanta attenzione…".

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