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Bologna, mette in carica l’hoverboard del figlio e scoppia un incendio: casa distrutta

Il giocattolo era stato appena comprato. Il bambino per fortuna non era in casa al momento dell’incidente, ma la casa è rimasta devastata e il padre ha subito varie ustioni. Quattro indagati per incendio colposo, coinvolta anche Unieuro.
A cura di Biagio Chiariello
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Nuovo, appena acquistato come regalo al figlio. L’ha messo in carica e, dopo un’ora e mezza, ha visto la casa andare letteralmente a fuoco. I fatti l’11 ottobre scorso a Bologna: un incendio ha distrutto un appartamento in piazza Azzarita, un 45enne è rimasto ustionato, ma le conseguenze potevano essere ben più gravi. Tutta colpa di quell’hoverboard donato al suo bambino, un giocattolo che negli ultimi 2/3 anni è andato forte tra i ragazzini: una sorta di skateboard elettrico con due ruote parallele alle estremità, capace di cambiare direzione a seconda dell’inclinazione del guidatore. Ed ora la Procura ha indagato per incendio colposo i legali rappresentanti di Unieuro, che ha venduto il prodotto, e della X-Joy srl, l’azienda produttrice con sede legale a Varese, oltre a un elettricista del condominio.

La colpa è della batteria

L’esito della perizia non lascia infatti spazio a dubbi: l’impianto elettrico non c’entra, la causa dell’esplosione è stata la “difettosità” della batteria al litio o del caricabatterie. Infatti dai resti carbonizzati è emerso che, su 20 ‘pile’ della batteria, solo 17 sono state ritrovate. È perciò “ragionevole associare il fatto che siano ‘sparite’ 3 batterie” scrive il consulente, con lo scoppio e il successivo incendio. Va anche detto che il rischio di incendio ed esplosione delle batterie al litio è nota, anche se sul libretto d’istruzioni del modello sotto accusa non se ne fa parola, e visto che gli esami effettuati su altri due esemplari dello stesso distributore non hanno dato problemi, l’ipotesi è che solo quell’hoverbard fosse difettoso. Sarebbe il primo caso in Italia. All'estero, invece, già si ha notizia di incidenti analoghi.

La replica di Unieuro

Una conclusione che potrebbe aprire la strada a risarcimenti sia da parte di Unieuro, che ha bloccato la vendita del marchio, che della X-Joy srl. L’avvocato dell’azienda Federico Bonzi annuncia battaglia: “I nostri consulenti depositeranno osservazioni, è ancora azzardato dire che le fiamme siano partite dall’hoverboard, visto che l’impianto elettrico non era a regola d’arte. Resta poi da stabilire se non si fosse danneggiato cadendo o che il caricabatterie fosse originale. Comunque il giocattolo è prodotto in Cina”. Il legale di Unieuro invece, Simone Sabattini, evidenizia: “Quel prodotto non ha mai dato problemi, nel 2017 Unieuro ne ha venduti 50.000. Ci aspettiamo un’archiviazione in sede penale. Nel civile, come stabilisce la legge, se ci sarà da pagare un risarcimento pagheremo, rifacendoci poi sul produttore”.

Ustioni alla mano, casa distrutta

Il 43enne ferito ha raccontato che voleva far trovare il giocattolo già carico al figlio. L’aveva messo in carica intorno alle 17,30, attaccandolo alla presa della camera da letto. Secondo il libretto doveva stare in carica tre ore. Ma dopo circa un’ora e mezza, la casa è stata scossa da un boato, seguito dal rogo. L’uomo ha tentato di spegnere le fiamme e si è provocato ustioni alle mani di primo e secondo grado (25 giorni di prognosi). “Quel che è certo — osserva la moglie del 45enne, parte lesa — è che a noi ha distrutto la casa, siamo fuori da 3 mesi senza sapere quando potremo anche solo pensare di rientrarci e per fortuna mio figlio era fuori quando è esploso. Altrettanto certo è che sono stati verificati solo altri 2 esemplari oltre quello che avevamo comprato, nella somma, quindi, 1 su 3 è esploso”.

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