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Berlusconi shock al telefono: “Napolitano intervenne su sentenza Mondadori”

Silvio Berlusconi in un audio catturato durante un’intervista a Piazza Pulita , accusa Napolitano di essere intervenuto sui giudici del lodo Mondadori che poi condannarono Fininvest.
A cura di A. P.
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Napolitano sarebbe intervenuto sui giudici della corte di Cassazione riuniti per la sentenza civile  sul lodo Mondadori per sapere in anticipo il verdetto e costringendoli addirittura a riaprire la camera di consiglio, lo sostiene Silvio Berlusconi in una telefonata shock con un esponente del Pdl registrata e fatta ascoltare questa sera dalla trasmissione Piazza Pulita su La7 e anticipata da Il Fatto Quotidiano. Dopo aver confidato di stare male e di non riuscire a dormire, nel colloquio telefonico Berlusconi spiega “Mi è stato detto che il Capo dello Stato avrebbe telefonato per avere la sentenza prima che venisse pubblicata" e accusa il Capo dello Stato di aver fato riaprire la camera di consiglio quando la sentenza era già pronta. Accuse durissime nei confronti di Napolitano accusato quindi non solo di non averlo garantito contro la magistratura ma addirittura di influenzare pesantemente i giudici che poi condannarono Fininvest al risarcimento da oltre mezzo miliardo di euro a De Benedetti. Secondo Berlusconi Napolitano infatti con il suo intervento avrebbe prodotto un danno contro di lui ancora maggiore di quanto fissato in precedenza.

Quirinale: "Delirante invenzione diffamatoria" –  Non si è fatta attendere dal Quirinale la risposta alle accuse di Berlusconi. "Quel che sarebbe stato riferito al Senatore Berlusconi circa le vicende della sentenza sul Lodo Mondadori è semplicemente un'altra delirante invenzione volgarmente diffamatoria nei confronti del Capo dello Stato" spiegano senza mezze misure dall'ufficio stampa del Capo dello Stato smentendo categoricamente ogni intervento di Napolitano sul caso. La messa in onda della telefonata è stata criticata dal legale storico del Cavaliere Niccolò Ghedini che in una nota giudica "gravissima violazione principi costituzionali la messa in onda di una telefonata intercorsa fra il Presidente Berlusconi ed altro parlamentare" e minaccia interventi in tutte le sede giudiziarie. "Abbiamo ricevuto forti pressioni per non mandare in onda questa telefonata" ha commentato invece Corrado Formigli annunciando il servizio con la telefonata e  aggiungendo "abbiamo agito, e possiamo dimostrarlo, nel pieno rispetto delle regole giornalistiche".

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