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Berlusconi: “Renderemo inutile il referendum sulla legge elettorale”

Nel corso della riunione degli esponenti del partito alla Camera, il premier si dice “disponibile ad una una modifica che renda inutile il referendum” che punta all’abrogazione della legge elettorale attuale per ritornare al vecchio Mattarellum.
A cura di Biagio Chiariello
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il premier ha detto siamo disponibili ad una una modifica che renda inutile il referendum

L’eccitazione per le tantissime firme raccolte per abolire l’attuale legge elettorale, il cosiddetto “Porcellum”, rischia di tramutarsi in agitazione. «Siamo disponibili ad approvare una modifica che renda inutile il referendum» sulla legge elettorale. Parole del premier Berlusconi, durante la riunione del gruppo del Pdl alla Camera. L'idea è quella di «renderlo inutile con qualcosa da inserire nella riforma dell'architettura istituzionale».

E' un'ulteriore barriera, dunque, per il Comitato che si prefigge l'obiettivo di abrogare l’attuale sistema elettorale, per ripristinare il precedente sistema Mattarellum. La notizia arriva infatti all'indomani dello polemica innescata a causa della mancanza di fondi per gli addetti al controllo delle firme. Stando a quanto ha dichiarato l'USB (Unione Sindacale di base) – rappresentativa dei dipendenti amministrativi della Corte Costituzionale – la situazione finanziaria è critica, visto che addirittura il Ministero della Giustizia non ha ancora rimunerato le ore lavorative di straordinario effettivamente svolte dai dipendenti durante le procedure relative allo scrutinio sui Referendum dello scorso Giugno su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Secondo i delegati della Fp Cgil di Roma centro il mancato stanziamento degli stipendi dimostra che il governo ha intenzione di ostacolare il referendum con ogni mezzo.

Nel corso della riunione degli esponenti del partito alla Camera, Silvio Berlusconi ha rispolverato il tema del poco potere nelle sue mani: «Non è possibile che in uno stato moderno il premier non può dimissionare i ministri e questi possono ridere in faccia al presidente del Consiglio». E non ha fatto mancare il suo risentimento verso media e "toghe": «Io vengo aggredito ogni giorno mediaticamente e giudiziariamente, ma ho avuto – ha detto – 25 assoluzioni, cioè ci sono stati 25 casi in cui i colleghi dei pm hanno dato torto a quello che i pm avevano detto basandosi su accuse infondate».

Assolutamente contrario ad un partito nuovo, ma neanche ad una lista personale, ma per le elezioni del 2013 il Cavaliere ha annunciato l'addio all' attuale nome del partito, PdL, «non comunica niente».

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