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Berlusconi e il bunga bunga nella capitale: indaga la Procura di Roma

Secondo alcune indiscrezioni, la Procura di Roma starebbe indagando su alcuni festini nel Castello di Tor Crescenza che vedrebbero coinvolto Silvio Berlusconi.
A cura di Alfonso Biondi
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Maria Rosaria Rossi del Pdl

Per il Presidente del Consiglio i guai non finiscono mai. Dopo la conferma del processo con rito immediato con prima udienza fissata per il 6 aprile, si è appreso che anche la Procura di Roma si sta occupando dei festini di Berlusconi. Bunga bunga quindi  non solo ad Arcore, ma anche a Roma.

Al vaglio degli inquirenti alcune serate  che Berlusconi avrebbe trascorso a Roma sia a Palazzo Grazioli ma, soprattutto, nel Castello di Tor Crescenza, castello che il cavaliere affittò per trascorrere l'estate scorsa. Qui ci sarebbero stati i famosi festini cui avrebbero partecipato non solo le ragazze dell'Olgettina, ma anche ragazze appartenenti al "giro romano". Di giro romano, infatti, si parla in alcune conversazione tra Nicole Minetti e Barbara Faggioli. La Faggioli, parlando di Raffi, dice alla Minetti: "Stando a Roma lei lo vedeva anche a Roma, lo sai che fanno queste cene due o tre volte alla settimana, ultimo periodo un po' di meno, ma prima sì… lo so perché mi chiamavano, poi me l'ha detto anche Raffi stessa". Poi alla Minetti che la incalza dice: "e certo! Io mi sono un po' avvicinata a lei per capire anche i giri di Roma, eh?"

Qui che entra in gioco anche Maria Rosaria Rossi, deputata del Popolo della libertà, che potrebbe comparire nei nuovi atti: la donna, infatti, aveva spesso dichiarato di aver organizzato delle feste in quel castello. Non solo. Alcune conversazioni tra lei ed il direttore del Tg4 Emilio Fede che avevano intercettato gli inquirenti erano state allegate agli inviti a comparire notificati sia a Berlusconi che a Nicole Minetti, consigliera regionale del Pdl.

Un filo unico, quindi, che sul caso Ruby unisce la Procura milanese a quella romana. Tant'è che ieri sera qualche cronista aveva ipotizzato l'invio di materiale da Milano a Roma. La voce ai più era sembrata fondata; per questo motivo è dovuto intervenire Giovanni Ferrara, procuratore capo di Roma, che ha dichiarato di non aver avuto alcun contatto con i colleghi di Milano: "Non abbiamo ricevuto nessun atto dalla Procura di Milano e no ho avuto nessun dialogo col Procuratore Edmondo Bruti Liberati. Chi vuole avere delle informazioni le chieda ai giornalisti che le hanno scritte. Noi allo stato non abbiamo ricevuto nulla".

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