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Covid 19

Villani: “Togliere le mascherine è un azzardo, contagi possono risalire con la variante Delta”

Paolo Villani, professore di Igiene e direttore del dipartimento di Sanità pubblica e Malattie infettive alla Sapienza, a proposito della revoca dell’obbligo della mascherina all’aperto dal 28 giugno, spiega perché in una situazione come l’attuale attenuare questo obbligo può essere pericoloso: “Conserviamo del passato almeno i comportamenti virtuosi”.
A cura di Susanna Picone
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"In una situazione come l’attuale attenuare l’obbligo della mascherina mi sembra un azzardo". A sostenerlo, mentre il governo ha dato il via libera a partire dal 28 giugno, in zona bianca, per eliminare l’obbligo della mascherina all’aperto, è Paolo Villani, professore di Igiene e direttore del dipartimento di Sanità pubblica e Malattie infettive alla Sapienza. In una intervista al Corriere della Sera, il professore sostiene che è sicuramente vero che le probabilità di infettarsi sono minori rispetto ai luoghi chiusi ma non è possibile quantificare con esattezza quanto il rischio si abbassi. “Dipende da quali sono gli spazi aperti e dal livello di circolazione del virus”, spiega ad esempio Villani, affermando che in spiaggia col distanziamento tra lettini ci si può rilassare. “Per essere contagiati occorre avere mediamente un contatto stretto con una persona infetta per almeno 15 minuti. Ma in qualsiasi occasione all’aperto potresti dover indossare la mascherina anche se non era programmato. Quando sei in fila per prendere un gelato, o per uno spettacolo teatrale oppure per fare il vaccino in un hub. Morale: la mascherina non può e non deve essere dimenticata, dovrebbe continuare a essere vista come un oggetto da portarsi dietro automaticamente, quando usciamo di casa in quanto non avremo mai la certezza di non imbatterci in un assembramento in cui sarà necessario calzarla”, è il parere del professore.

Perché bisogna avere sempre con sé la mascherina

La decisione sulle mascherine in Italia è arrivata nella serata di ieri: dal prossimo 28 giugno non sarà più obbligatorio indossarla all'aperto in zona bianca. Lo ha stabilito il governo dopo aver ricevuto il parere del Comitato tecnico scientifico. Sarà comunque necessario averla sempre con sé: la mascherina va sempre indossata negli spazi chiusi, ma anche all'aperto in situazioni di assembramento, dove risulti impossibile mantenere le distanze di sicurezza.

"Buttare la mascherina uno spreco"

Secondo il professor Villani non siamo ancora al sicuro per quanto riguarda i vaccini anti-Covid, la popolazione italiana non ha raggiunto un livello alto di immunità. L'esperto fa anche un discorso di “fiducia”: "Se questa scelta è stata presa per infondere fiducia negli italiani, non ce n’era bisogno. La fiducia già c’è, visto tutte le riaperture – spiega Villani -. Togliere la mascherina non fa crescere l’economia, non ha una ricaduta economica. Tenerla in viso è solo un fastidio, a mio giudizio sopportabile rispetto alla sua grande utilità. Ci vuole un attimo perché i contagi risalgano grazie alla nuova variante Delta. Capisco prendersi un rischio per riaprire scuole, università, musei, attività culturali che hanno un altissimo valore sociale. Ma buttare nel secchio la mascherina solo perché è un fastidio è uno spreco. Ci è voluto tanto per inculcare queste semplici ed efficacissime regole: protezione di naso e bocca, distanziamento, pulizia delle mani. Adesso è un peccato non andare avanti e marchiare la mascherina con una valenza negativa mentre è un presidio prezioso non solo contro il Covid-19”. Il professore della Sapienza ricorda anche come la mascherina sia stata utile per far crollare influenza e anche malattie come il morbillo che nel 2017 ha colpito 5.397 persone tra adulti e bambini, nel 2018 2.681, lo scorso anno 103: “Parliamo della malattia respiratoria più contagiosa, molto più del Sars-CoV-2. Il suo Rt, indice di riproduzione, è pari a 12-14. Un infetto contagia 12-14 persone”. Il consiglio di Villani, insomma, è quello di portare sempre la mascherina anche quando non sarà più obbligatorio e indossarla se c’è un minimo assembramento: “Conserviamo del passato almeno i comportamenti virtuosi".

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