Vietati i funerali dell’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino
Funerali vietati per Antonio Vaccarino, l'ex sindaco di Castelvetrano morto a 76 anni lo scorso mercoledì in ospedale a Catanzaro, a seguito a un operazione cardiaca post Covid. Il provvedimento emesso dal Questore di Trapani, Salvatore La Rosa, è stato impugnato dai legali di Vaccarino, che hanno presentato al prefetto di Trapani una richiesta di annullamento in autotutela. Vaccarino aveva contratto il Covid-19 in carcere. La salma è stata sottoposta ad autopsia per il successivo trasferimento a Castelvetrano.
La decisione del questore, che vieta la cerimonia religiosa per evitare "l'esaltazione del fenomeno mafioso", a quanto apprende AGI è basata su una condanna definitiva degli anni ’90 per stupefacenti scontata in parte nel carcere di Pianosa, e una recente condanna in primo grado del Tribunale di Marsala a sei anni per favoreggiamento aggravato dall'aver agevolato Cosa nostra. Per questa ultima condanna Vaccarino era detenuto dall'aprile 2019 nel carcere di Catanzaro e, nonostante le richieste di differimento ai domiciliari presentati dai legali, è stato trasferito all'ospedale solo dopo aver contratto il Cooronavirus. Dopo il ricovero, la corte d'Appello di Palermo, accogliendo le istanze dei legali, aveva disposto il trasferimento del detenuto dal carcere ai domiciliari, per assenza di ulteriori "esigenze cautelari".
L'ex sindaco di Castelvetrano è noto per aver collaborato con i Servizi segreti del Sisde, intrattenendo una corrispondenza segreta tramite nomi in codice tra il 2004 e il 2007 con il boss latitante Matteo Messina Denaro, svelata all'indomani dell'arresto di Bernardo Provenzano. Lui si definiva "Svetonio", Messina Denaro "Alessio".
