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Verona, madre e figlio muoiono a tre ore di distanza

Alle 19 è morta la signora Maria; tre ore dopo è stata la colta di suo figlio Luca, che era stato trasportato in ospedale in seguito a un malore.
A cura di D. F.
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Quando il cuore di Luca Ruffo, un edicolante di Verona, ha cessato di battere venerdì sera  a causa di una leucemia fulminante quello di sua madre Maria si era fermato solo da poche ore. I due sono morti nello stesso giorno, e a raccontare a L'Arena, quotidiano veronese, questa vicenda è stato Guglielmo, 23 anni, figlio di Luca: "E’ stato tutto troppo strano e così veloce da lasciarci inebetiti, increduli quasi storditi; neanche il tempo di entrare in ospedale al mattino che alla sera papà non era più con noi, una ‘sberla' che non ti aspetti e che prendi in pieno muso senza capire il perché. Si fa fatica ad accettarlo, per un uomo in salute di 55 anni, no?".

Il ragazzo continua: "Venerdì mattina nessuno si aspettava, nemmeno lui, quello che di lì a poche ore sarebbe successo: alle 10 era in piedi in negozio dietro al banco e poi basta, la sera ha smesso di vivere steso su un letto d’ospedale, è passato dall’altra parte senza disturbare, sembrava dormisse. Ma c’è un altro aspetto che rende ancora più commovente la sua uscita di scena: papà è morto alle 22 di venerdì e poco prima, alle 19, è morta mia nonna Maria, sua madre. Prima lei e poi lui, mamma e figlio hanno chiuso insieme le loro esistenze, uniti in vita e anche nella morte, come non avessero potuto sopravvivere l’uno all’altra. Come si chiama questo, tempismo eccezionale? destino? fatalità?".

La vicenda che ha investito la famiglia di Luca Ruffo ha suscitato una profondissima commozione: venerdì mattina aveva chiamato un'ambulanza perché, dopo aver alzato la saracinesca della sua edicola, si è accorto che faticava a respirare. Una volta giunto al pronto soccorso ai medici è stato chiaro che aveva le ore contate. "Aveva quella tosse da un mese che non andava via – racconta  Guglielmo – era fastidiosa, il medico gli aveva dato gli antibiotici ma non passava. Poi, negli ultimi giorni, calo di peso, colorito grigio, sempre quella stanchezza anomala". Non poteva immaginarlo, ma quella malattia era una leucemia fulminante.

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