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Venezia, turisti prendono a calci un gabbiano sul canale fino ad ucciderlo: “Crudeltà gratuita”

Un gabbiano è stato ucciso a calci da un gruppo di turisti a Venezia. L’animale è stato operato d’urgenza in una clinica veterinaria ma, dopo alcuni giorni di farmaci, è deceduto.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un gabbiano è stato ucciso a calci da alcuni turisti lungo la fondamenta degli Ormesini, a Venezia. L'animale, attirato dal cibo, si era posato sulla riva del canale quando è stato preso di mira dai turisti che lo hanno preso a calci fino a procurargli la frattura di un'ala, un'emorragia cerebrale e la frattura del bacino. A soccorrere per prima il gabbiano, una signora che ha assistito alla scena. La donna lo ha portato da Yoska Giora, animalista che spesso si prende cura di esemplari di ogni specie in difficoltà facendo da tramite con la clinica veterinaria.

Per l'animale, operato d'urgenza nella clinica veterinaria, non vi è stato purtroppo nulla da fare. "Un'ala fratturata, un'emorragia cerebrale e frattura del bacino. Siete davvero persone squisite – ha scritto sui social network Giora -. Ho imparato che il termine "animale" ha una connotazione ben più alta di quella di "genere umano", che racchiude la gratuità nel dispensare sofferenza".

Dopo la tentata operazione e giorni di farmaci, il gabbiano è purtroppo deceduto. "La signora che ci ha chiamato per soccorrerlo ci ha riferito che chi lo ha picchiato gli ha persino tenuto l'ala sotto il piede per poi calpestarlo. È stato picchiato a sangue, è solo un gesto crudele e indecente".

Non è la prima volta che Yoska Giora deve occuparsi di animali feriti dalla brutalità dell'uomo. Spesso, racconta al Corriere della Sera, anche rapaci di pregio come poiane, falchi pellegrini e gheppi. "Un po' di tempo fa abbiamo aiutato un cigno al quale avevano sparato. Confondere un cigno con una specie cacciabile…ci vuole fantasia". Il tutto è stato documentato e poi riferito alla polizia locale, ma il responsabile non è stato acciuffato. "In quel caso come in questo ci restano purtroppo la rabbia e il senso di impotenza che sfogheremo attraverso denunce contro ignoti".

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