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Venezia, porta bimbo di 2 anni al pronto soccorso con ferite alla testa e lividi: arrestato il papà

Porta il figlio di due anni in ospedale con diverse ferite alla testa e lividi su tutto il corpo. I medici chiedono l’intervento delle forze dell’ordine. Arrestato il padre del minore per maltrattamenti in famiglia. L’uomo di 33 anni è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione mentre il bimbo è stato affidato a una struttura protetta.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nella serata di ieri 16 giugno 2021 i carabinieri di Marghera, in provincia di Venezia, hanno tratto in arresto un uomo di 33 anni per maltrattamenti in famiglia. Vittima di vessazioni e percosse era il figlio piccolo che già nell'ottobre del 2017, a poco più di 2 anni, era stato portato in pronto soccorso per alcune gravi ferite riportate su tutto il corpo. Il genitore aveva dichiarato che il bambino era caduto accidentalmente dalle scale mentre giocava in casa, ma i medici hanno ritenuto subito sospetti i segni sul corpo del piccolo. Per questo motivo hanno richiesto un intervento immediato delle forze dell'ordine dopo aver effettuato una serie di accertamenti medici per verificare la natura delle ecchimosi. Interrogato dagli agenti, il padre 33enne aveva confessato le violenze fisiche sul bambino, confermando il contesto di violenza domestica che durava da mesi.

Le forze dell'ordine hanno quindi disposto anche la perquisizione domiciliare e personale personale. Durante i controlli hanno anche trovato dosi di cocaina e di hashish. L'uomo si è dichiarato assuntore abituale, giustificandone così il possesso. La droga è stata posta sotto sequestro sequestro e il 33enne è stato segnalato alla Prefettura di Venezia. Il bimbo è stato invece affidato a una struttura protetta. Il piccolo era vittima ormai da tempo di maltrattamenti in famiglia. Secondo quanto confermato dalle forze dell'ordine, era nato e cresciuto in un contesto di degrado e violenza. Il 33enne dovrà scontare una pena di un anno e mezzo di reclusione. Altri accertamenti sono adesso in corso nell'Ufficio Immigrazione della Questura di Venezia: l'uomo aveva infatti fatto perdere le sue tracce in seguito a una prima segnalazione. Dopo aver scontato la condanna sul suolo italiano, il 33enne potrebbe dover rispondere di un provvedimento di espulsione.

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