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Vaccini anti Covid, Johnson&Johnson: “Consegneremo 200 milioni di dosi entro la fine del 2021”

Johnson&Johnson ha confermato l’impegno a fornire 200 milioni di dosi del candidato vaccino Janssen COVID-19 entro il 2021, a partire dal secondo trimestre. Nel pomeriggio si era diffusa la notizia di possibili ritardi nella consegna di 55 milioni di dosi entro il mese di giugno.
A cura di Davide Falcioni
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"In linea con gli accordi stabiliti con la Commissione europea, Johnson&Johnson conferma l'impegno a fornire 200 milioni di dosi del candidato vaccino Janssen COVID-19 entro il 2021, a partire dal secondo trimestre". A renderlo noto l'azienda, rimarcando l'impegno "a rendere disponibile il suo vaccino COVID-19 senza scopo di lucro per l'uso emergenziale" e smentendo la notizia diramata nel pomeriggio di oggi dall'agenzia Reuters, secondo la quale Johnson&Johnson aveva comunicato all’UE di non poter garantire la consegna di 55 milioni di dosi del suo vaccino nel secondo trimestre del 2021. Il farmaco sviluppato da J&J, che richiede una sola dose, dovrebbe essere approvato l’11 marzo dall’Ema e le consegne dovrebbero iniziare ad aprile.  La multinazionale farmaceutica statunitense si è impegnata a fornire 200 milioni di dosi ai Paesi europei per l'anno in corso e la notizia di possibili ritardi aveva destato preoccupazione in tutta Europa. La smentita da parte dell'azienda farmaceutica statunitense è arrivata in serata. Delle 55 milioni di dosi di vaccino che J&J dovrebbe consegnare all'Unione Europea nel secondo trimestre del 2021 circa 10 milioni dovrebbero finire alla Germania e altre 7,3 milioni all'Italia.

Come funzione il vaccino monodose Johnson&Johnson

Quello di Johnson&Johnson è uno dei vaccini più attesi dal momento che ne occorre una sola dose. L'antidoto è basato su un vettore virale, sfrutta cioè un adenovirus innocuo (Ad26) per veicolare le informazioni genetiche della proteina S o Spike del coronavirus Sars-Cov-2. Dopo essere stato somministrato al paziente, questo adenovirus entra nelle cellule umane, fornendo dunque le istruzioni necessarie per la sintesi di proteine virali, le quali migrano sulla superficie delle cellule e vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario, inducendo la produzione di anticorpi specifici che in futuro proteggeranno la persona in caso fosse esposta a Sars-Cov-2. L’analisi della FDA ha rilevato che il vaccino J&J garantisce un livello di protezione dell’infezione da moderata a grave del 72% negli Stati Uniti, percentuale che sale all’86% nel proteggere dai casi gravi della malattia.

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