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Uccise e bruciò Nicoleta: a giudzio il cuoco Raffaele Esposito. È accusato anche di stupro

È accusato non solo di aver ucciso la 31enne Nicoleta Vasilica e di averne bruciato il corpo, ma anche di aver violentato una 28enne e tentato di sequestrare un’altra giovane in strada. Raffaele Esposito andrà a processo con il rito abbreviato il prossimo 21 novembre. L’ex cuoco di Modena ha chiesto anche una perizia psichiatrica.
A cura di Angela Marino
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È accusato di aver ucciso e dato alle fiamme la povera Nicoleta Vasilica, di aver stuprato una 28enne e di aver tentato di sequestrare un'altra giovane. Raffaele Esposito, ex cuoco 34enne di Modena, andrà a processo il prossimo 21 novembre con il rito abbreviato. Lo ha deciso il tribunale di Modena accogliendo la richiesta del suo legale, Caterina Morandi, che ha chiesto anche il proprio assistito venga sottoposto a consulenza psicologica per tratteggiarne la personalità. L'accertamento, assicura l'avvocato, non condizionerà il rito.

Il 34enne è stato arrestato un anno fa, dopo l'omicidio di Neata Vasilica Nicoleta, giovane di origini romene, trovata morta il 10 settembre 2018 a San Donnino, alla periferia di Modena. L'allora indagato era già in carcere per un altro grave episodio  di altri due fatti gravi: un tentativo di sequestro ai danni di una ragazza straniera a Savignano ed era sospettato di una violenza sessuale ai danni di una giovane, avvenuta in un garage a Zocca il 28 agosto 2018, solo due giorni prima dell’omicidio. Fu descritto all'epoca come un "un vero e proprio criminale seriale capace di arrivare sino all'omicidio", un "personaggio sadico, che sicuramente non si sarebbe fermato".

L'ex cuoco 34enne è oggi accusato di omicidio volontario, distruzione di cadavere, violenza sessuale e tentato sequestro di persona. A suo carico ci sarebbero diverse prove dell'omicidio tra cui un frammento bruciacchiato di un libro di scuola appartenente alla figliastra di Esposito rinvenuto sulla scena del delitto. A incastrarlo anche il percorso tracciato dal dispositivo Gps della sua auto. Si sono costituite parte civile al processo anche la 28enne di Zocca vittima dello stupro, e la Casa delle donne contro la violenza.

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