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Uccide i figli e si suicida, in un biglietto la premeditazione: “Voglio essere cremato”

“Voglio essere cremato, spargete le mie ceneri”. Poche righe, asciutte, per dare indicazioni a chi resta. Questo il contenuto del messaggio scritto da Alessandro Pontin prima di uccidersi e uccidere i proprio figli a coltellate. Il biglietto potrebbe rivelarsi uno degli elementi in sostegno della tesi della premeditazione.
A cura di Angela Marino
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Non parole di addio, né di scuse, ma disposizioni su cosa fare del suo corpo. Questo conteneva il biglietto lasciato da Alessandro Pontin prima di uccidersi e uccidere i proprio figli di tredici e quindici anni, nella casa dove passavano alcuni giorni con lui. "Voglio essere cremato, spargete le mie ceneri". Poche righe, asciutte, per dare indicazioni a chi resta. Un gesto compiuto dopo aver preso una decisione che ha inesorabilmente cambiato le vite di più persone e che potrebbe testimoniare una volontà premeditata. Il duplice delitto è avvenuto nel weekend a Trebaseleghe, comune di poche decine di migliaia di abitanti nel Padovano, dove Pontin viveva e lavorava come falegname. Secondo i rilievi delle forze dell'ordine, che evidenziano strisciate di sangue fino alla porta, i ragazzi hanno tentato di scappare. Svegliati nel cuore della notte dalla fredda lama di un coltello hanno cercato di mettersi in salvo, ma lui li ha raggiunti e uccisi con alcune coltellate alla gola. Poi ha fatto lo stesso a se stesso.

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Con l’ex moglie, Roberta Calzarotto, separata da cinque anni, Alessandro Pontin aveva problemi con il pagamento degli alimenti. Era stato denunciato dalla moglie a maggio, perché non pagava gli alimenti sanciti con il divorzio. Emerge proprio in queste ore dalle dichiarazioni alla stampa rese da Claudio Calzarotto, fratello di Roberta. Il 49enne versava circa 100 euro al mese, cifra giudicata insufficiente e per la quale era stato chiesto – e negato – un piccolo incremento. L'uomo, che faceva il falegname, aveva avuto qualche difficoltà lavorativa. Tuttavia ad agosto era riuscito a saldare il conto in sospeso con la moglie e per questo lei aveva ritirato la querela. Al momento la donna si trova ricoverata in ospedale per lo choc subito all'annuncio della perdita di entrambi i figli per mano del marito.

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Coinvolta nella tragica vicenda anche la nuova compagna del Pontin che ieri sera ha pubblicato un post in cui chiede, citando il Vangelo, di non essere giudicata. "Amo un uomo da sei mesi e non tornerà più a casa. Il suo gesto è stato un fulmine devastante: uccidere i figli e se stesso. Cosa possono donare i giudizi? Sono colpevole d’amore. Pace per tutti. I processi li lascio a voi persone sapienti. Grazie a tutti coloro che mi sono vicini". La comunità di Trebaseleghe ha messo le bandiere a lutto. La sindaca Antonella Zoggia ha chiesto ai cittadini di esporre un lume alla finestra delle abitazioni, in segno di preghiera e raccoglimento per i due ragazzi.

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