Trieste, rimane incinta e le offrono il tempo indeterminato. L’azienda: “Contano le persone”

“Quando ho detto al mio capo che ero incinta, mi ha assunta a tempo indeterminato”. Arriva da Trieste la storia, sicuramente rara, di Delia Barzotti, responsabile marketing della azienda Cpi-Eng srl. Sono diversi i quotidiani che in questi giorni hanno riportato il caso di questa donna, che fortunatamente quando è rimasta incinta (un anno dopo dall’assunzione a tempo determinato) non ha perso il lavoro come purtroppo spesso accade e ha avuto anche la possibilità di tornare poco dopo il parto al suo posto. Da quando è diventata mamma di Ludovica, Delia lavora infatti due giorni a settimana in coworking (la ditta dispone di un’area bimbi con educatrice a disposizione) e il resto della settimana da casa, con il computer e il telefono dell'azienda. “Inizialmente avevo timore di dire al mio capo che aspettavo un bambino, era come confessare una marachella ai genitori. Quando poi, invece, mi ha proposto un contratto a tempo indeterminato, non mi sono stupita più di tanto”, ha raccontato la donna in un’intervista a Radio Capital, ammettendo però di sapere di essere una privilegiata.
"L'azienda è fatta di persone, non di numeri. È questa la nostra filosofia" – Cpi, società di ingegneria meccanica e progettazione industriale, ha una quarantina di dipendenti di cui cinque donne. “L'azienda è fatta di persone, non di numeri. È questa la nostra filosofia”, ha spiegato a Repubblica Christian Bracich, il proprietario della Cpi. “Se una persona è valida, va valorizzata”, ha aggiunto spiegando che tutte le donne presenti in azienda siedono in posizioni di management e dicendosi aperto a nuove esperienze. “Dopo il tempo indeterminato, mi hanno dato un aumento”, ha intanto sottolineato ancora Delia, che con Ludovica è al secondo figlio. “Anche con il primo sono stata fortunata, ma mi è capitato di firmare anche dimissioni in bianco per il mio essere mamma”, ha ammesso la donna.