17.956 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Trentino, sospesa l’ordinanza per cattura e uccisione dell’orsa che ha attaccato padre e figlio

È stata sospesa l’ordinanza con la quale il Trentino aveva stabilito la cattura e l’uccisione di JJ4, l’orsa di 14 anni, che il 22 giugno scorso ha aggredito Fabio e Christian Misseroni, padre e figlio che stavano facendo un’escursione in un bosco sul Monte Peller. Il Tribunale ha accolto il ricorso della Lav: “Presidente MaurizioFugatti battuto, chiediamo ridiscussione gestione convivenza con plantigradi”.
A cura di Ida Artiaco
17.956 CONDIVISIONI
Immagine

È stata sospesa l'ordinanza con la quale il Trentino ha stabilito la cattura e l'uccisione di JJ4, l'orsa di 14 anni, la seconda più anziana di tutta la provincia, che il 22 giugno scorso ha aggredito Fabio e Christian Misseroni, padre e figlio che stavano facendo un'escursione in un bosco sul Monte Peller e che hanno rischiato di essere uccisi. Il Tribunale ha accolto il ricorso delle associazioni animaliste, come ha appena comunicato Lav con un post pubblicato sui propri profili social ufficiali, aggiungo: "Stop a operazioni nella Provincia di Trento. Il Presidente Maurizio Fugatti battuto, chiediamo ridiscussione gestione convivenza con plantigradi".

Sulla testa dell'orsa pendeva da giorni una sorta di "taglia", ovvero l‘ordinanza di abbattimento decisa dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti prima ancora che venissero stabilite le esatte circostanze dell'attacco del mammifero ai due uomini. Contro la decisione di procedere alla cattura e all'uccisione dell'animale si erano espressi anche Fabio e Chiristian Misseroni, vittime dell'attacco del 22 giugno: "Siamo contrari perché abbiamo rispetto della montagna e degli animali che ci vivono, anche se siamo cacciatori – avevano dichiarato –. Viviamo la montagna a 360 gradi, ma in pieno rispetto. Noi vogliamo sicuramente una gestione della presenza degli orsi più pulita possibile, ma il problema va necessariamente affrontato. Purtroppo nella nostra zona la popolazione degli orsi è satura, rispetto al nostro territorio: i plantigradi si stanno spostando sempre di più in paese, si ripetono gli avvistamenti frequenti vicino alle case, qualcosa va fatto". Poi è arrivata l'impugnazione dell'ordinanza da parte della Lav, la Lega anti vivisezione. "È intollerabile che un'orsa venga condannata a morte senza neppure avere indagato sulle cause che hanno determinato l'incidente", aveva spiegato Massimo Vitturi, responsabile Lav dell'Area animali selvatici. "L'ordinanza in questione è del tutto carente dal punto di vista motivazionale, non riporta alcun elemento di approfondimento sull'evento accaduto e inoltre è del tutto sproporzionata, non si può uccidere un'orsa per un evento non chiarito, dopo che per quindici anni è sempre rimasta schiva, nel suo ambiente, senza creare danni e senza mai incontrare una sola persona". E così, alla fine, è stato.

17.956 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views