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Tragico schianto a poca distanza dal suo ristorante, lo chef Simone muore carbonizzato in auto

La tragica morte di Simone Stefanel, chef e ristoratore trevigiano di 49 anni che lavorava nel ristorante di famiglia a Levada di Ponte di Piave. Dopo lo schianto in auto, la vettura ha preso fuoco intrappolandolo tra le fiamme. Una notizia tragica che ha sconvolto l’intera comunità locale dove l’uomo era molto conosciuto.
A cura di Antonio Palma
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Una improvvisa sbandata al volante della sua auto mentre si trovava a pochi chilometri dal suo ristorante, lo schianto contro gli alberi a bordo carreggiata e poi l'immediato incendio che ha avvolto in pochi attimi la sua vettura intrappolandolo tra le fiamme. Così è morto in maniera tragica Simone Stefanel, chef e ristoratore trevigiano di 49 anni che lavorava nel ristorante di famiglia "Gabbiano" di Levada di Ponte di Piave. Il terribile incidente stradale nel pomeriggio di giovedì, intorno alle 16, sulla strada provinciale 117, nel territorio del comune di Ponte di Piave. Lo chef stava viaggiando lungo il viale che collega la frazione di Busco all'altra frazione di Levada del comune trevigiano quando, per motivi ancora da accertare, ha sbandato al volante della sua vettura, una Nissan Qashqai con alimentazione a gpl, ed è finito fuori strada impattando contro gli alberi appena fuori dalla carreggiata.

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Un impatto devastante che ha distrutto l'auto ma ha dato inizio anche un improvviso incendio che non ha lasciato scampo al conducente. Inutile il tentativo disperato dei passanti di spegnere le fiamme con l’estintore: quando i primi soccorsi dei vigili del fuoco sono arrivati sul posto, per lui era ormai troppo tardi. Come si vede dalle immagini dei pompieri, la vettura è stata ridotta a un ammasso bruciato di lamiere e quando i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le fiamme, del corpo del 49enne purtroppo rimaneva ben poco. Una notizia tragica che ha sconvolto l'intera comunità locale dove l'uomo, che lascia moglie e figlia oltre a genitori e due fratelli, era molto conosciuto così come la sua famiglia e il locale in cui lavorava, un’istituzione a Ponte di Piave.

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