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Torino, muore in un incidente d’auto: l’assicurazione riconosce il risarcimento a moglie e amante

Il 39enne morto in un’incidente d’auto nel 2020 aveva una doppia vita: tre giorni della settimana li trascorreva con l’amante e gli altri quattro a casa con la moglie e il figlio piccolo. Entrambe ignare di quanto accadesse, hanno chiesto il risarcimento alla compagnia assicurativa. Alle due donne sarà riconosciuta la stessa cifra.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Morto a 39 anni in un incidente stradale avvenuto nell'autunno del 2020 sull'Autostrada del mare, nel Cuneese, aveva una doppia vita con due donne diverse. Con una, la moglie, aveva un figlio piccolo e divideva una casa; con l'altra, invece, aveva preso un appartamento in affitto. Tutte e due le donne saranno risarcite con la stessa cifra dalla compagnia assicurativa. 

L'operaio era sposato da 3 anni e viveva a Torino con la compagna e un bimbo piccolo. Contemporaneamente, però, aveva una relazione extraconiugale con un'altra donna. Entrambe all'oscuro di questa doppia vita, non avevano mai avuto alcun sospetto su quanto stesse accadendo. L'operaio trascorreva i giorni in cui la moglie era lontana per lavoro a casa della sua amante, facendo poi credere a quest'ultima di doversi allontanare per il resto della settimana. La verità sulla doppia vita della vittima 39enne è emersa proprio con la sua morte dopo il tragico incidente stradale: entrambe hanno chiesto il risarcimento alla compagnia assicurativa, scoprendo così dell'esistenza dell'altra. "Nessuno avrebbe potuto negare la legittimazione ad agire alla donna che si era identificata come fidanzata della vittima – spiega l'avvocato dell'amante -. Lui viveva con la mia assistita tre giorni su sette, trascorrendo gli altri quattro con la compagna. Inoltre ha potuto certificare il tutto con i contratti di affitto". La donna ha infatti dimostrato che con il 39enne si pensava al futuro, come in qualunque relazione di lunga data.

La moglie, dall'altra parte, ha ovviamente potuto dimostrare con gli atti la sua convivenza con l'uomo. La cifra prevista per il risarcimento, quindi, non sarà divisa in due parti uguali così come ci si aspettava. Il risarcimento sarà equivalente per entrambe le donne, ma saranno due cifre identiche erogate ai singoli individui. 

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