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Torino: in carcere per aver ucciso l’ex, esce per un permesso e tenta di sgozzare la nuova compagna

È stato arrestato a Torino con l’accusa di tentato omicidio Safi Mohamed, tunisino di 36 anni: l’uomo ha provato a sgozzare la sua compagna di 44 anni, che voleva lasciarlo dopo aver saputo che lui aveva già ammazzato nel 2007 la sua ex ragazza, Alessandra Mainolfi, all’epoca 21enne. Detenuto nel carcere Lorusso e Cutugno, usufruiva di un permesso lavoro.
A cura di Ida Artiaco
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Tragedia sfiorata a Torino, dove una donna è stata vittima di un tentativo di sgozzamento da parte del compagno, già in carcere per aver ucciso la sua ex fidanzata. Safi Mohamed, tunisino di 36 anni, è stato così fermato per tentato omicidio. La donna, 44 anni, sfregiata al volto, è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale Maria Vittoria. L'aggressione si è verificata la scorsa notte in strada. L'uomo ha colpito con una bottiglia di vetro la sua vittima, che voleva lasciarlo dopo avere scoperto che nel 2008 aveva ucciso a Bergamo la fidanzata 21enne. Detenuto nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, usufruiva di un permesso lavoro. Lavorava in un bistrot e dove rientrare alle 2. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, l'aggressione è avvenuta intorno all'una.

La donna è stata sfregiata con una bottiglia di vetro

I due si erano visti nel quartiere Barriera di Milano ed erano saliti sul un tram della linea 4 per andare a casa della donna. Una volta scesi dal mezzo, l'uomo l'ha gettata a terra e si è avventato sulla compagna con una bottiglia di vetro, cercando di sgozzarla davanti agli sguardi impietriti dei passanti che hanno chiesto aiuto. Ha cercato di scappare, ma è stato fermato in via Leini dalla polizia, che aveva circondato la zona. Dopo l'attacco Safi Mohamed ha provato a fuggire  ed è caduto riportando alcune escoriazioni: al momento è piantonato in ospedale.La donna ha anche detto che a salvarle la vita è stata la grande sciarpa che indossava e che aveva impedito che venissero colpiti organi vitali. La relazione tra i due era iniziata circa sei mesi fa ma quando la 44enne aveva scoperto su internet i precedenti del tunisino, aveva deciso di lasciarlo.

Safi Mohamed condannato per l'omicidio di Alessandra Mainolfi

L'uomo, infatti, nel 2009 era stato condannato a 12 anni di reclusione, il pm ne aveva chiesti 15, per aver ucciso Alessandra Mainolfi, che all'epoca di anni ne aveva 21. L'omicidio si era verificato nella tarda mattinata del 9 giugno 2007 nel monolocale al 27 di via Moroni in cui l'uomo di origine marocchina viveva con la moglie e i due figlioletti, i quali erano tutti all'oscuro della sua relazione con la giovane. I due avevano cominciato a litigare fino a quando Safi non aveva afferrato un coltello sferrando diversi fendenti, fra cui due all'addome che si erano rivelati letali per Alessandra. Poi, aveva chiamato la polizia, alla quale aveva raccontato: "Ho perso la testa, non volevo ucciderla. Non so cosa mi è preso: abbiamo iniziato a discutere, poi non mi ricordo più cosa è successo. So solo che mi sono trovato improvvisamente con un coltello insanguinato in mano; a terra c'era Alessandra ferita".

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