Trovato morto in casa, dopo 1 anno svolta sull’omicidio di Giuseppe Ottaviano: arrestato il compagno dell’ex

Dopo quasi diciotto mesi di indagini serrate, è arrivata la svolta nel misterioso omicidio di Giuseppe Ottaviano, il 40enne trovato senza vita il 12 maggio 2024 nella sua abitazione di via Manenti, a Scicli. Nelle prime ore di questa mattina, mercoledì 5 novembre, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ragusa, con il supporto della Compagnia di Modica, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Ragusa, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di A.G., 43 anni, di Scicli, ritenuto fortemente indiziato di essere l’autore del delitto.
Il delitto di Giuseppe Ottaviano
Il corpo di Ottaviano fu scoperto la sera del 12 maggio 2024 da un amico e da alcuni familiari, preoccupati perché l’uomo non rispondeva più al telefono. Dopo aver forzato il portone d’ingresso della casa di via Manenti, trovarono il cadavere dell’uomo, sporco di sangue, disteso sul letto della camera al primo piano. I Carabinieri della Tenenza di Scicli intervennero subito sul posto. I primi accertamenti esclusero la pista della rapina: non c’erano segni di effrazione né tracce di presenze estranee, l’abitazione era in ordine e non mancava nulla, compresi i cellulari e il portafoglio della vittima.
Dall’esame autoptico risultò che Ottaviano era stato picchiato brutalmente nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 maggio. Sul corpo furono riscontrate diverse ferite lacero-contuse, la rottura di alcune costole e un grave trauma cranico che ne causò la morte dopo una lunga agonia.
Le indagini e la ricostruzione
L’inchiesta, affidata al Nucleo Investigativo di Ragusa e coordinata dalla Procura, si è rivelata complessa e di lunga durata. Gli investigatori hanno eseguito sopralluoghi ripetuti con il supporto dei Carabinieri del RIS di Messina, che hanno confermato l’assenza di tracce riconducibili a soggetti esterni. Anche le telecamere di zona, inizialmente, non mostrarono movimenti sospetti.
Gli inquirenti hanno quindi ricostruito i movimenti, le abitudini e le frequentazioni di Ottaviano, appartenente a una famiglia nota e benestante di Scicli. L’uomo conduceva una vita da single ed era in contatto con diverse persone, anche per l’acquisto di sostanze stupefacenti di cui faceva uso. Un elemento ritenuto significativo emerse dal contesto personale della vittima: una relazione sentimentale altalenante che Ottaviano aveva intrattenuto per anni e che si era interrotta pochi giorni prima della sua morte.
Il movente e l’arresto
Dalle indagini emerse un quadro di forti tensioni tra la vittima e il nuovo compagno della sua ex fidanzata, culminate in un confronto acceso pochi giorni prima dell’omicidio, quando l’uomo avrebbe intimato a Ottaviano di non cercarla più. Nei giorni successivi, i tentativi del quarantenne di contattare nuovamente la donna avrebbero spinto il 43enne oggi arrestato a organizzare una spedizione punitiva, pianificando l’aggressione con l’aiuto di un complice e cercando di eludere le telecamere della zona. Tuttavia, un impianto di videosorveglianza di un esercizio pubblico sfuggì ai loro controlli e riprese l’indagato mentre si avvicinava all’abitazione di Ottaviano la notte dell’omicidio.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali successive avrebbero confermato il movente passionale e vendicativo, delineando un quadro accusatorio ritenuto solido dagli inquirenti.
Su questa base, la Procura della Repubblica di Ragusa ha chiesto e ottenuto dal GIP l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi.
Ad A.G. è contestato il reato di omicidio volontario aggravato.