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Strage Corinaldo, falsa raccolta fondi nel nome di un 16enne morto. La madre: “Aiutatemi a bloccala”

E’ stata diffusa su Instagram una falsa raccolta fondi in nome di Daniele Pongetti, 16enne di Senigallia morto nella tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo.
A cura di Davide Falcioni
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A quasi un mese dalla tragedia nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, dove sei persone hanno perso la vita a causa della calca generata dall'utilizzo di spray al peperoncino, le vittime non trovano ancora pace. Dopo le squallide ironie sui social delle scorse settimane, e dopo i meme atti a ridicolizzare un dramma che ha sconvolto un'intera comunità, arriva anche una raccolta fondi falsa nel nome di uno dei giovani morti, il sedicenne di Senigallia Daniele Pongetti. Un profilo con il nome "danielepongetti_raccoltafondi" invita a "donare qualcosina al povero ragazzo. Il ricavato andrà al suo migliore amico che lo darà alla famiglia di Daniele". Sotto questo invito, il link ad un conto Paypal.

A segnalare la raccolta fondi è stata però proprio Donatella Magagnini, mamma di Daniele, che ha chiesto alla rete di fare tutto il possibile affinché nessuno possa speculare sulla tragedia di suo figlio, guadagnando denaro facile: "La gente è malata, si approfitta anche delle disgrazie altrui. Non so come definire queste persone", ha dichiarato la mamma del ragazzo. "Io sono stata informata dal mio avvocato, non ne ero a conoscenza. per favore aiutatemi. Domani andrò a denunciare il fatto alla polizia postale".

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A fare eco alla donna, ancora sconvolta dal dolore della perdita di Daniele e ora anche dalla speculazione intorno alla tragedia, sono stati amici e conoscenti, ribadendo che la famiglia non ha mai autorizzato nessuna raccolta fondi e rendendo noto che il profilo Instagram da cui è partita l'iniziativa è stato aperto il primo gennaio, evidentemente allo scopo proprio di raccogliere denaro sfruttando il nome di un ragazzo morto. Per questo i familiari hanno invitato non solo a non aderire alla raccolta fondi, ma anche a segnalare che si tratta di una speculazione. Nel frattempo la polizia postale è già al lavoro per scoprire cl'identità di colui che ha aperto la pagina.

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