Strage A1, il papà delle bimbe morte: “Guidavo da 30 ore, non riuscivo a tenere gli occhi aperti”

Guidava da molte ore ed era stanco tanto da non riuscire a tenere gli occhi aperti mentre era al volante: è quanto avrebbe detto alla Polstrada di Arezzo Emil Ciurar, il trentenne romeno coinvolto in un drammatico incidente sulla A1. L'uomo era alla guida di un minivan che si è schiantato in autostrada contro un camion: in seguito all'incidente sono morte due sue figlie, di 8 mesi e 10 anni, e i genitori cinquantenni. Altre sette persone, tra cui la moglie, sono rimaste ferite. L'incidente è avvenuto intorno alle 14 di venerdì sull'A1, in direzione sud, all'altezza di Badia al Pino, nel comune di Civitella in Valdichiana (Arezzo).
Partito dalla Romania per andare a lavorare a Napoli – Il trentenne, in arresto per pericolo di fuga e accusato di omicidio stradale, avrebbe spiegato alla polizia quanto accaduto nelle ore precedenti al terribile schianto. Guidava da una trentina di ore: agli agenti avrebbe spiegato che, partito dalla Romania per l'Italia, avrebbe fatto una sosta solo all'area di servizio Chianti per prendere un caffè. A quanto ricostruito, l'uomo e la sua famiglia erano diretti a Napoli dove uno zio e due cugini li aspettavano per lavorare come operai stagionali. "È disperato – ha detto il suo legale, l'avvocato Giuseppe Martina – chiede di continuo quali siano le condizioni della moglie e della bimba e di poter uscire per andare ai funerali".
Domani l'udienza di convalida – Anche secondo il procuratore Roberto Rossi a provocare l'impatto con il camion sulla A1 sarebbe stata la stanchezza. Alcuni testimoni dell'incidente hanno detto di aver visto il minivan procedere a zig zag, per poi sbattere contro il camion che si trovava fermo all'interno della piazzola di sosta di emergenza, e finire la sua corsa andando a urtare un'auto che, a sua volta, ne ha urtata un'altra. Ciurar, in carcere ad Arezzo, aspetta ora l'udienza di convalida in programma nella mattinata di lunedì.