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Stiamo mangiando il pianeta, WWF: “Dall’alimentazione perdita del 70% della biodiversità”

In un dossier presentato oggi il WWF spiega: “Abbiamo solo 9 anni per rivedere il sistema di produzione alimentare a livello globale, attraverso un cambio dei regimi alimentari di ciascun Paese. Solo così potremo invertire il trend in picchiata della perdita di biodiversità. Il modo con cui ci alimentiamo ha, infatti, causato finora la perdita del 70% di biodiversità terrestre e del 50% di quella d’acqua dolce”.
A cura di Davide Falcioni
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"Abbiamo solo 9 anni per rivedere il sistema di produzione alimentare a livello globale, attraverso un cambio dei regimi alimentari di ciascun Paese. Solo così potremo invertire il trend in picchiata della perdita di biodiversità. Il modo con cui ci alimentiamo ha, infatti, causato finora la perdita del 70% di biodiversità terrestre e del 50% di quella d'acqua dolce". Ad affermarlo il Wwf raccontando – in un nuovo rapporto con cui lancia la ‘Food week' in vista della Giornata mondiale dell'alimentazione e l'hashtag #Menu4Planet con informazioni e soluzioni dedicate ai consumatori – di come "stiamo divorando il Pianeta senza capire quanto la nostra salute sia profondamente connessa con quella dell'ambiente in cui viviamo".

Il dossier  ‘Invertire la rotta: il potere riparatore delle diete amiche del Pianeta' è una ricerca scientifica condotta sulle diete di 147 Paesi di tutto il mondo che mostra gli impatti che i diversi regimi alimentari e scelte di consumo causano su ambiente, biodiversità, suolo e clima e anche sulla nostra salute. La scelta di un ‘modello alimentare amico del Pianeta' a livello globale garantirebbe aria più salubre e temperature più basse con una riduzione di circa il 30% delle emissioni di gas serra, maggiore biodiversità sul Pianeta, più spazio per natura e specie poiché si ridurrebbe di almeno il 40% il bisogno di terreni agricoli, una popolazione più in salute e con un’aspettativa di vita più lunga poiché il tasso di mortalità prematura si ridurrebbe di almeno il 20%.

Secondo Isabella Pratesi, direttore Conservazione di Wwf Italia, "è più che mai urgente muoversi verso un cambiamento collettivo delle nostre abitudini di produzione e consumo degli alimenti, per poter garantire il benessere futuro ad una popolazione globale in continua crescita. Con questo report istituzioni e cittadini hanno a disposizione uno strumento scientifico fondamentale per valutare l’avvio di programmi nazionali di transizione delle diete in una direzione che sia rispettosa della salute globale, del clima, della biodiversità e degli obiettivi di sostenibilità ambientali. In sostanza la dieta che il Wwf raccomanda di fare comporta scelte non solo sul tipo di alimenti, ma anche sui metodi di produzione e soprattutto sulla loro provenienza".

Ai consumatori italiani il Wwf consiglia 7 parole chiave per migliorare il proprio regime alimentare a favore del Pianeta: Locale (privilegiare prodotti locali e di stagione), Vegetale (mangiare più cereali, legumi, ortaggi e frutta che carne), Bio (prediligere prodotti provenienti da agricoltura biologica), Responsabile (scegliere il pesce giusto, consumando pesce adulto e specie meno conosciute), Sano (mangiare cibi sani e nutrienti e ridurre al minimo gli alimenti eccessivamente trasformati), Vario (diversificare la dieta), Antispreco (ridurre gli sprechi, mangiando tutto ciò che si acquista).

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