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Sparatoria Roma: le condizioni del carabiniere Giangrande “gravi ma stabili”

Giuseppe Giangrande, uno dei due carabinieri feriti da Luigi Preiti, è ancora in prognosi riservata e sotto sedazione. I medici hanno spiegato che al momento non è possibile garantire un’autonomia respiratoria efficace e continuativa.
A cura di Susanna Picone
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Giuseppe Giangrande, uno dei due carabinieri feriti da Luigi Preiti, è ancora in prognosi riservata e sotto sedazione. I medici hanno spiegato che al momento non è possibile garantire un’autonomia respiratoria efficace e continuativa.

Restano gravi ma stabili le condizioni di salute del carabiniere Giuseppe Giangrande, ferito al collo domenica a Roma da Luigi Preiti: l’ultimo bollettino medico diffuso dall’ospedale nel quale l’uomo è ricoverato – il Policlinico Umberto I– conferma che la prognosi resta riservata. Secondo quanto fatto sapere dai medici il brigadiere resta “sedato e ventilato in quanto al momento non è possibile garantire un’autonomia respiratoria efficace e continuativa”. I suoi parametri vitali si sono mantenuti stabili durante la notte e le condizioni neurologiche permangono invariate. Prima della fine della settimana – secondo quanto ha detto Amalia Allocca, direttore sanitario dell’Umberto I, non sarà possibile sapere se Giuseppe Giangrande potrà recuperare la mobilità degli arti.

Le indagini in merito alla sparatoria – Questa mattina il carabiniere ha ricevuto la visita del comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli, insieme a lui sono entrati in ospedale anche l’ex governatrice del Lazio Renata Polverini e il rettore dell’Università La Sapienza Luigi Frati. Ieri di Giuseppe Giangrande ha parlato sua figlia Martina, che dopo averlo incontrato ha concesso qualche dichiarazione alla stampa. La 23enne, commossa, si è detta orgogliosa e fiera del lavoro svolto da suo padre e, in merito allo sparatore, ha dichiarato di non sapere se riuscirà a perdonarlo. Per i pm Preiti avrebbe sparato per uccidere dinanzi a Palazzo Chigi, secondo quanto emerso dalle indagini il muratore avrebbe inoltre agito da solo, senza complici né mandanti. Domattina sarà interrogato.

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