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La figlia del carabiniere Giangrande: “Fiera di papà, non credo di perdonare Preiti”

“Non so, non credo potrò perdonare. Adesso devo pensare, tra i due chi ha perso sono stata io”: sono le parole pronunciate tra le lacrime da Martina Giangrande, la figlia 23enne del carabiniere gravemente ferito ieri da Preiti.
A cura di Susanna Picone
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“Non so, non credo potrò perdonare. Adesso devo pensare, tra i due chi ha perso sono stata io”: sono le parole pronunciate tra le lacrime da Martina Giangrande, la figlia 23enne del carabiniere gravemente ferito ieri da Preiti.

Orgogliosa di suo padre, del lavoro che ha svolto e piena di speranza che questo tragico episodio possa far migliorare le cose. In questi termini ha parlato Martina Giangrande, la figlia 23enne del carabiniere Giuseppe gravemente ferito ieri nel corso di una sparatoria dinanzi Palazzo Chigi. Ai giornalisti che, nel corso di una conferenza stampa, le hanno chiesto se potrà mai perdonare Luigi Preiti ha risposto così: “Non so, non credo potrò mai perdonare. Adesso devo pensare. Tra i due chi ha perso sono stata io”. La ragazza si è detta “fiera e orgogliosa” di suo padre e ai giornalisti ha detto anche di sperare che questo episodio possa far migliorare le cose, che lei spera in un mondo migliore. Da parte di Martina Giangrande ringraziamenti all’Arma dei carabinieri e ai rappresentati delle istituzioni “che mio padre stava con orgoglio vigilando e proteggendo, che mi hanno trasmesso tranquillità”.

Le condizioni di salute di Giuseppe Giangrande – Cosa farà la figlia del carabiniere? “Ora dovrò rimodulare la mia vita – ha detto lei – come ho già fatto, ho lasciato il lavoro. Mi dedicherò a questa famiglia al momento sgangherata”, le parole di una ragazza che commuovendosi con i giornalisti ha ricordato che “proprio oggi sono tre mesi che mia madre è mancata”. Intanto, per quanto riguarda le condizioni del carabiniere, dall’ospedale precisano che “rimangono stazionarie nella gravità, che la sedazione farmacologica è stata progressivamente sospesa e il paziente si è dimostrato risvegliabile, vigile, lucido e in grado di respirare autonomamente per un breve periodo”. Il bollettino medico conferma la diagnosi del danno midollare: “Sono presenti segni di danno midollare ai quattro arti” e la prognosi, conclude il Policlinico Umberto I, permane riservata.

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