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Si sposa in punto di morte e riceve il trapianto poco dopo: “Ora voglio invecchiare con mia moglie”

Torino. Maurizio, 47 anni, colpito da infarto, ha il cuore guasto e chiede alla sua compagna Silvia di sposarlo nella terapia intensiva cardiochirurgica. Alle tre e mezza della loro notte di nozze arriva la telefonata: c’è un cuore compatibile da Napoli. Poi il trapianto dopo poche ore e la speranza dei neosposi di poter invecchiare insieme.
A cura di Gianluca Orrù
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Il matrimonio di Maurizio e Silvia in Rianimazione Cardio Chirurgica
Il matrimonio di Maurizio e Silvia in Rianimazione Cardio Chirurgica

Il reparto di cardiochirugia non è più quello della terapia intensiva, è un reparto di degenza e riabilitazione e ha le pareti blu e azzurre, la temperatura è più bassa e il silenzio è intervallato dai bip dei macchinari che monitorano le condizioni dei pazienti.

Maurizio è in una di queste stanze, trasferito da poco dai reparti di quelli in pericolo di vita a un letto sotto la finestra che dà sul trafficato Corso Bramante; Silvia, sua moglie e madre di sua figlia Sofia di appena due mesi e mezzo, ha i capelli raccolti e lo veglia tutto il giorno.

Maurizio parla, sta riacquisendo la funzionalità muscolare, il suo nuovo cuore gli batte con vigore in petto.

Il professor Massimo Boffini che ha eseguito il trapianto
Il professor Massimo Boffini che ha eseguito il trapianto

"Quando il paziente è arrivato qui ci siamo resi conto che era una situazione complessa quindi abbiamo deciso di supportarlo con un sistema di circolazione extracorporea, l'ECMO – spiega il Professor Massimo Boffini, chirurgo che ha eseguito il trapianto – così abbiamo almeno ottenuto una stabilizzazione emodinamica, ma non era più possibile recuperare quel cuore, quindi abbiamo inserito il paziente in lista trapianto e questo ha innescato una sorta di conto alla rovescia per lui".

"Quando Maurizio è stato inserito nella lista trapianti – racconta Silvia a Fanpage.it – è stato un giorno triste perché è vero che potevano dargli una possibilità, ma d'altra parte non sapevamo quanto avrebbe potuto aspettare per un cuore nuovo".

Silvia, moglie di Maurizio
Silvia, moglie di Maurizio

Così Maurizio chiede a Silvia di sposarlo lì, subito, nel reparto di rianimazione, sente che è ora di non rimandare più qualcosa che già provavano a fare da tempo.

Si sono messi insieme nel 2016 anche se si conoscevano da anni, complice è stato un capodanno, dopo un periodo difficile per entrambi. Dovevano sposarsi nel 2020, ma c'è stata la pandemia, avevano fissato le nozze per questo settembre, poi il 3 giugno Maurizio torna a casa da lavoro, mangiano qualcosa insieme, ma lui non si sente bene: suda freddo, è pallido, Silvia pensa a un malessere, ma poi nota che Maurizio fa fatica ad articolare le parole, non riesce a coordinare i movimenti.

Ospedale Molinette, Città della Salute
Ospedale Molinette, Città della Salute

"Ho chiamato il 118 – racconta Silvia – è arrivato subito e quando gli hanno fatto un elettrocardiogramma si sono resi conto che aveva un infarto in corso. Maurizio è sempre stato bene, ha sempre curato l'alimentazione, è anche uno sportivo. Lo hanno trasportato all'ospedale di Verduno e da lì alle Molinette".

Sul suo letto nella sala di rianimazione cardio chirurgica Maurizio è circondato dalle foto della piccola Sofia, poco più di 10 settimane di vita, c'è il macchinario ECMO che fa il lavoro che il suo cuore non vuole fare più e resta un matrimonio programmato a settembre.

Così Maurizio pensa che è ora di fare tutto subito, di non aspettare oltre. Il Comune di Torino manda l'ufficiale, lo staff della rianimazione cardio chirurgica improvvisa un bouquet con le provette per lei, un papillon fatto di mascherine per lui, e nel giro di poche ore sono marito e moglie"

Maurizio e Silvia
Maurizio e Silvia

"È stato bellissimo sposarlo, tutti ci sono stati vicini – ricorda Silvia –  hanno addobbato il suo letto con i palloncini… non è stato il matrimonio che volevamo ma è stato lo stesso indimenticabile, è ovvio che una volta finito tutto il pensiero era… chissà quanto resteremo sposati".

Poi alle tre e mezza del mattino della prima notte di nozze arriva la telefonata, è c'è un cuore disponibile e compatibile, da Napoli.

"Il caso ha voluto che a distanza di poche ore dall'inserimento del paziente nella lista trapianti speciale che il centro nazionale trapianti ha istituito si verificasse la disponibilità di un donatore d'urgenza. La nostra equipe – racconta il Professor Boffini – è andata direttamente a prelevare l'organo per valutare se era adeguato e da Torino abbiamo fatto le analisi. L'operazione è stata fatta subito e il cuore nuovo è ripartito immediatamente".

La sala d'aspetto del reparto di Cardio Chirurgia
La sala d'aspetto del reparto di Cardio Chirurgia

"È un miracolo – racconta Silvia – io ho molta fede e non ho mai smesso di pregare, anche con l'aiuto di molti gruppi di preghiera, fratelli che mi hanno aiutato. Non ho mai smesso di avere fede e nessuno di noi l'ha fatto. La notte del 23 giugno mi hanno raccontato la storia del Beato Carlo Acutis e ho deciso di chiedere a lui l'intercessione per Maurizio e la notte successiva è arrivato un nuovo cuore".

"Adesso Maurizio si sta riprendendo, non vedo l'ora che possa prendere in braccio sua figlia, che possa tornare a casa e che possiamo finalmente invecchiare insieme come ci siamo promessi".

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