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Sesso a scuola con una 15enne durante l’assemblea d’istituto: nei guai 18enne di Arezzo

Si terrà il 4 febbraio l’udienza relativa al caso di violenza sessuale subita da una studentessa di 15 anni di Pieve Santo Stefano durante un’assemblea di istituto. Il suo aggressore, 18 anni, comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari e deciderà se affrontare il processo con rito ordinario oppure accedere a un rito alternativo: “Lui e un complice l’hanno bloccata in un’aula, palpeggiata e baciata”.
A cura di Ida Artiaco
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Bloccata, palpeggiata sulle parti intime e baciata durante un'assemblea d'istituto a scuola. È il caso di violenza denunciato da una studentessa, all'epoca dei fatti 15enne, di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, che la prossima settimana arriverà anche in un'aula del tribunale di Arezzo. Il prossimo martedì 4 febbraio è in programma, infatti, l'udienza, come riporta Il Corriere di Arezzo, nel corso della quale il presunto aggressore, un ragazzo di 18 anni di origine straniera, comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari. È accusato di atti sessuali di gruppo, mentre del suo complice di 16 anni, che avrebbe partecipato alla violenza tenendo chiusa la porta della classe con la ragazzina bloccata dentro, se ne occupa il tribunale dei minori di Firenze.

I fatti risalgono ad ottobre del 2018. Due giovani, un 18enne e un 16enne, avrebbero chiuso una 15enne in aula durante l'assemblea d'istituto e, approfittando della confusione generale a scuola, l'avrebbero bloccata. Il più grande avrebbe messo le mani addosso alla vittima, palpeggiandola nelle parti intime, e le avrebbe dato un bacio in bocca, mentre l'altro lo spalleggiava e teneva la porta serrata. Dopo essersi interrotti, la ragazza è fuggita via e ha denunciato tutto ai carabinieri, dopo aver avvertito la preside. Tra i primissimi provvedimenti, poco dopo la vicenda, c'è stata la decisione dell'istituto di espellere il 18enne e di sospendere il suo complice. L’avvocato Domenico Nucci, che lo difende nel processo penale, ha impugnato il provvedimento cautelare amministrativo, ritenuto troppo affrettato, in quanto emesso in una fase in cui le indagini, a suo dire, dovevano ancora fare luce sulla circostanza. Tuttavia, secondo la dirigenza gli elementi a disposizione erano già sufficienti per escludere il ragazzo dalle lezioni. Persino il Ministero dell'Istruzione, e i vari ministri che si sono succeduti negli ultimi due anni, da Bussetti ad Azzolina passando per Fioramonti, è stato chiamato a esprimersi sul caso, ma ad oggi non è ancora arrivata alcuna risposta. Intanto, cresce l'attesa per l'udienza della prossima settimana, quando il giovane, insieme al suo difensore, sceglierà se affrontare il processo con rito ordinario oppure accedere a un rito alternativo. La testimonianza della quindicenne è stata acquisita con incidente probatorio.

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