Scuola, con le nuove regole sulla quarantena stop alla Dad in 4 classi su 10: ma è corsa al tampone
Da qualche giorno sono entrate in vigore le nuove regole per la gestione dei casi Covid, e relativi contatti, a scuola, con l'obiettivo di ridurre al minimo il ricorso alla Dad. Secondo quanto previsto dal decreto approvato lo scorso 2 febbraio, a partire dal 7 febbraio alle elementari, con 5 casi, i vaccinati e i guariti rimangono in presenza, per gli altri dad di 5 giorni; alle medie e alle superiori la Dad per i non-vaccinati scatta con due casi. Inoltre, la certificazione verde diventa senza scadenza per chi ha la terza dose (o due dosi più la guarigione). La quarantena per i non vaccinati asintomatici si riduce da 10 a 5 giorni. Insomma, tante novità sulle quali si possono cominciare a tirare le prime somme, come ha fatto Skuola.net, che ha chiesto a 1.500 studenti di scuole medie e superiori come sta andando con le nuove misure.
In generale, le nuove misure in ambito scolastico, con la riduzione generale delle quarantene e il quasi totale stop alla Dad per vaccinati (e guariti), sembrano funzionare. Oltre il 40% degli alunni di medie e superiori intervistati dal portale specializzato ha raccontato che nella propria classe uno o più studenti in Dad o Ddi sono potuti tornare in aula prima del previsto. Nello specifico, tra quanti avevano concluso la settimana precedente con un classe incompleta o totalmente a casa per via delle positività, in oltre 4 casi su 10 il periodo di Dad (didattica a distanza) o di Ddi (didattica digitale integrata) per uno o più alunni è stato effettivamente accorciato proprio dalle nuove regole.
Ma il weekend che ha preceduto l'entrata in vigore delle nuove regole, è stato complicato: 2 su 3 sostengono che gli istituti hanno avvertito le famiglie solo durante il fine settimana, così molti non hanno fatto in tempo a sottoporsi al tampone per riprendere posto al banco. Altrimenti la "copertura" dell’isolamento ridotto avrebbe potuto essere anche più ampia. Visto che la metà (50%) degli alunni interessati dai cambiamenti del protocollo riporta che loro stessi o alcuni compagni, proprio a causa dello scarso preavviso, non hanno fatto in tempo a sottoporsi al tampone di controllo, previsto per il rientro in classe dei non vaccinati e dei vaccinati o guariti da più di 120 giorni. Forse per questo gli studenti si spaccano sulle nuove decisioni del Governo. È vero che la maggioranza (il 51%) appoggia la linea dell’Esecutivo, ma un consistente 49% la boccia, accusandola di fare inutili discriminazioni tra immunizzati e no.