Sciacca, bruciato e buttato vivo nella spazzatura: cagnolino morto dopo giorni di agonia
"Ci abbiamo provato Fino alla fine. Fino alla tua prematura morte. Con la veterinaria sapevamo che eri un caso disperato, ma abbiamo voluto provare. Come potevamo arrenderci di fronte alle tue terribili sofferenze?". Inizia così l'ultimo post sulla pagina Facebook di Balzoo Sciacca. Un messaggio tristissimo che annuncia la scomparsa del cucciolo di Beagle di circa due mesi ritrovato qualche giorno fa in un cassonetto dell’immondizia in contrada Bordea, nel comune agrigentino; sul corpo, aveva segni di bruciature di sigaretta.
I volontari dell’associazione di animalisti erano subito accorsi sul posto per prendersi cura del cagnolino, ma le sue condizioni da subito erano apparse disperate. Il povero animale era stato quindi affidato ad un veterinario che dopo la visita ha riscontrato diverse patologie: il Beagle era affetto dalla parvo, un malattia che provoca grave gastroenterite e varie complicanze, spesso di tipo emorragico, e dal cimurro che porta a turbe del sistema nervoso convulsivanti e paralizzanti, oltre al catarro nasale. Il virus provoca inoltre immunodepressione. A questo quadro clinico già grave si erano aggiunti i segni sul corpo di bruciature di sigaretta.
“L’abbiamo vegliato giorno e notte. Sì, era un caso disperato tra: crisi di vomito, diarrea con sangue, convulsioni, febbre altissima, crisi nervose, danni neurologici, parvo e cimurro, e la natura ha scelto per lui e per noi”, conclude l’associazione.
Non resta che constatare l’ennesimo caso di barbarie nei confronti degli animali da parte di persone – termine che poco si addice a chi compie simili gesti – che non trovano di meglio da fare nella vita che riversare su un cucciolo indifeso le loro frustrazioni di “esseri inferiori” e mentalmente disturbate.