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“Sapeva dove comprare Gratta e Vinci fortunati”: indagato dopo vincita milionaria

Secondo l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia (Uif), il piastrellista 40enne che in 15 giorni ha incassato il montepremi di due biglietti vincenti avrebbe saputo dove acquistarli grazie alla soffiata di un dipendente della concessionaria di Roma. Indaga ora la Guardia di Finanza. Sotto inchiesta anche un presunto complice.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Nel giro di 15 giorni è riuscito ad acquistare due Gratta e vinci da milioni di euro. Il primo biglietto a Modena e l'altro a Garda. L'acquisto milionario fatto insieme a un conoscente veronese ha insospettito l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia (Uif) che ha chiesto alla Guardia di Finanza di vederci chiaro.

Il piastrellista 40enne residente nel Mantovano e l'amico 47enne sono finiti sotto inchiesta con l'accusa di riciclaggio. Il 40enne ha per il momento perso anche i soldi: il pm ha ottenuto dal gip il sequestro preventivo della somma vinta. 2milioni e 400mila euro, ossia il montepremi che il piastrellista avrebbe dovuto intascare con la detrazione delle tasse. Secondo gli inquirenti l'uomo avrebbe saputo dove acquistare i biglietti vincenti da un dipendente della concessionaria che distribuisce i Gratta e vinci da Roma. Per la Procura, la soffiata sarebbe arrivata grazie a un lavoratore della società che avrebbe avuto accesso al sistema informatico dell'azienda.

Quando il muratore è riuscito ad incassare nell'arco di quindici giorni quasi 3 milioni, è immediatamente partita la segnalazione da parte dell'Uif. Un "doppio colpo di fortuna" che appare improbabile. Le autorità sono all'opera per chiarire l'accaduto. Il 30 marzo, il 40enne ora indagato aveva appena disposto un bonifico di 800mila euro (buona parte della prima vincita) su un conto acceso presso il Banco Do Brasil. L'operazione ha indotto la Procura a disporre il sequestro preventivo d'urgenza dell'intero saldo disponibile sul conto del muratore presso la filiale del Banco Bpm di Peschiera del Garda. Secondo quanto accertato dalle indagini, il muratore avrebbe preannunciato in banca la necessità di procedere all'incasso di un terzo biglietto vincente da 5 milioni. Il dettaglio ha ulteriormente insospettito la Guardia di Finanza che, disposto il blocco del conto corrente, lavora per risalire all'autore della soffiata.

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